Mariupol, è morta la donna incinta della barella. L’ira della cronista: «Chi parla di attrici guardi il video»

14 Mar 2022 11:00 - di Natalia Delfino
donna incinta

È morta la donna incinta la cui foto, mentre veniva portata in barella fuori dall’ospedale pediatrico di Mariupol appena bombardato, ha fatto il giro del mondo. A darne notizia è stata la giornalista di Voice of America, Asya Dolina, con un post su Facebook carico di rabbia nei confronti di chi ha bollato quelle foto come costruite ad arte dalla propaganda ucraina. «Video per chi ancora non ha capito che c’era più di una donna incinta e che non si tratta di attrici», ha scritto Dolina, facendo riferimento al fatto che i sostenitori della teoria della messinscena avevano identificato la donna sulla barella con la donna con la coperta, quella Marianna Podgurskaya accusata di essere «un’attrice» in virtù del suo lavoro di influencer.

«La donna incinta trasportata in barella è morta»

«La prima ragazza incinta dei reportage video/fotografici dal luogo dell’attentato all’ospedale pediatrico numero tre di Mariupol (casa maternità), quella trasportata in barella non è sopravvissuta. E il suo bambino non ancora nato non è sopravvissuto. Confermato dal fotografo Evgeny Maloletka, che ha scattato queste foto per Associated Press. La seconda, Marianna Podgurskaya, ha dato alla luce una bambina, come molti di voi già sanno…», si legge nel post di Dolina, ripreso dalla stampa ucraina e molto rilanciato sui social insieme al video cui fa riferimento la giornalista.

Urso: una tragedia che deve essere «un monito per tutti»

«La foto della donna di Mariupol colpita dal raid russo nell’ospedale ci ricorda quando terribile sia la guerra scatenata da Putin e quanto falsa sia la sua propaganda, che trova seguito anche in Italia. È morta con il suo bambino. Che sia un monito per tutti noi», ha scritto su Twitter il senatore FdI e presidente del Copasir, Adolfo Urso.

Dall’inizio del conflitto morti 90 bambini

Il bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol aveva provocato immediatamente 17 feriti e 3 morti, tra i quali anche un bambino di 6 anni. Un bilancio al quale oggi bisogna aggiungere la donna e il bimbo che portava in grembo. L’ufficio del procuratore generale ucraino ha spiegato oggi, attraverso Telegram, che i bambini morti in Ucraina dall’inizio della guerra sono 90 e quelli feriti sono oltre 100. ll maggior numero di vittime si trova nelle regioni di Kiev, Kharkiv, Donetsk, Chernihiv, Sumy, Kherson, Mykolaiv e Zhytomyr.  Lo stesso procuratore, inoltre, ha comunicato che nel corso della guerra sono state colpite 379 scuole, di cui 59 completamente distrutte.

L’Oms registra 31 attacchi alle strutture sanitarie

È stata poi l’Oms a fare un bilancio degli attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina. «Al 12 marzo sono stati registrati 31 attacchi, con 12 morti (2 operatori sanitari) e 34 feriti (8 operatori sanitari)», ha riferito l’Oms, condannando «fermamente gli atti di violenza contro l’assistenza sanitaria», che sono «violazioni dei diritti umani» e privano «le persone di servizi salvavita». Ma il bilancio della guerra a carico delle strutture sanitarie è più alto rispetto a quello dei “soli” attacchi diretti: secondo quanto riferito dal ministero della Sanità ucraino, che a sua volta ha parlato di 10 operatori morti, infatti, gli ospedali danneggiati sono complessivamente 63.

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