Il Tino – Fiumicino

7 Mar 2022 0:01 - di Redazione

Il Tino
Via Monte Cadria, 127 – 00054 Fiumicino – Roma
Tel. 06/5622778
Sito Internet: www.ristoranteiltino.com

Tipologia: creativa / pesce
Prezzi: menù “Prima Boa” 100€, menu “Regata Daniele Usai” 130€, alla carta 2 Portate + 1 Dolce 90€, 3 Portate + 1 Dolce 110€
Giorno di chiusura: Martedì e Mercoledì; da Giovedì a Lunedi chiuso a pranzo

OFFERTA
Cresce ancora il locale di Lele Usai nella ricerca di una cucina contemporanea basata su creatività, cura nella presentazione dei piatti e tecniche di esecuzione all’avanguardia. Elementi mai però fini a sé stessi, ma al servizio di una materia prima ittica di eccellenza, valorizzata anche dall’uso sapiente di erbe aromatiche, nonché di una visione ben precisa volta alla ricerca di sapori netti e raffinati, in cui non è difficile scorgere l’influsso della cucina orientale. Piacevolissimo l’inizio con un cocktail leggero a base di gin umbro ed estratto di malva seguito da tre freschissimi nigiri di fragolino, sarago e calamaro. A seguire, forse il piatto più iconico di Lele, il “giardino iodato”, un decotto di erbe aromatiche e diversi crudi di pesce, tra cui sarago, calamaro, ostrica e gambero rosso, piatto di bellissima presentazione ed eccezionale valore per intensità ed equilibrio dei sapori. Notevole anche l’orata affumicata con nasturzio, caviale, capperi e tuorlo, dallo stupefacente contrasto tra sapidità e toni vegetali. Si rimane ad altissimi livelli con il “nautilus”, triglia e marmora dalla carnosità selvaggia ben equilibrata dall’eleganza dell’infuso di malva. Sapori ancora più intensi con la cernia bruna maturata ben 15 giorni con salsa barbecue alla genziana, dai piacevoli toni amari. Passando ai primi, chiari influssi nipponici nei bottoncini ai gamberi rosa e zafferano accompagnati dalla sapidità del brodo dashi. Più complessi nella costruzione ma forse un filo sotto come livello, gli gnocchi di ricotta e melissa con nasello e le sue trippe. Da manuale la cottura e mantecatura del risotto con whisky torbato, scampi affumicati, pomodori essiccati e vaniglia. Ricerca dell’essenzialità nella morbidissima ricciola cotta prima al forno e poi al vapore con piastra di basalto, accompagnata da un tortino pressato di carote, patate e sedano rapa, infuso al finocchietto e salsa verde alle erbe aromatiche. Lascia il segno nella memoria la buonissima bouillabaisse “omaggio a Gérald Passédat”, con la zuppa a base di lampuga, ventresca di tonno, centrofolo e gamberi, accompagnata da due piattini con un’ostrica e un moscardino con patate. Chiusura in bellezza con un semifreddo alle erbe aromatiche, magnifico “dolce non dolce”, a pulire la bocca e perfetto suggello dei sapori erbacei provati in precedenza. Caffè in capsula di una torrefazione londinese, un ottimo Jamaica Blue Mountain.

AMBIENTE
Pochi tavoli giustamente distanziati, arredi contemporanei e dal design minimalista in un’unica grande sala all’interno del cantiere navale Nautilus, con vista sul Tevere e su barche lussuose.

SERVIZIO
Di grande cortesia, professionalità e savoir faire. Un encomio alla bravissima sommelier, dall’intuito pronto a capire i gusti del cliente e gli abbinamenti preferiti.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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