Il sospetto di Sgarbi: “Le capitali della cultura italiana? Sette su sette sono di sinistra, che coincidenza”

20 Mar 2022 17:19 - di Marta Lima
Strana coincidenza, che anche Vittorio Sgarbi fa notare: tutte le città scelte finora per rappresentare la cultura italiana sono di sinistra

La recente indicazione di Pesaro come città “capitale della cultura” per il 2024 (nel 2023 saranno Bergamo e Brescia) chiude un cerchio: da quando è stata istituita la legge che sceglie e destina fondi a un Comune incaricato di svolgere attività culturali d’eccellenza per un intero anno, è stata sempre premiata una amministrazione di centrosinistra. Strana coincidenza, che anche Vittorio Sgarbi fa notare in un post su Fb: “Perdura il sospetto, da me e da altri avanzato, che la capitale italiana della Cultura tocchi invariabilmente a città governate dal centrosinistra, fin qui sette su sette, come se città bellissime come Vicenza e Ascoli dovessero pagare il peccato di essere governate dal centrodestra”.

Sgarbi e le capitali della cultura di centrosinistra

In un lungo articolo su “Il Giornale“, il critico d’arte proprio oggi si era dichiarato “molto compiaciuto della vittoria della città sorella di Urbino, Pesaro – con Urbino una sola provincia – capitale italiana della Cultura per il 2024, rispetto ai dossier di 23 città candidate”, ponendo però dei dubbi di natura politica.

“Essere Pesaro capitale gioverà a tutte le Marche. E Urbino non mancherà di sostenere la città sorella con la forza assoluta della sua corte rinascimentale, anche celebrando quest’anno il sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro. Voglio però indirizzare alla città più importante del mondo per la tradizione e l’idea stessa di architettura, nel nome di Palladio, cioè Vicenza, il mio rammarico per la sconfitta, il che dimostra l’errore del ministro Franceschini nell’avere istituito, come premio di consolazione (dopo lo choc della nomina di Matera capitale europea della cultura) queste capitali di «serie B» dell’Italia sublime, mettendo le città in concorso l’una contro l’altra, sulla base di programmi più proclamati che sostanziali. Non si possono porre in competizione, con un titolo illusorio, città che esprimono e producono cultura come fossero squadre in uno stadio, oltretutto con dimensioni e infrastrutture molto diverse; come, nella stessa regione, è assurdo contrapporre Pesaro ad Ascoli, città bellissima che meritava un eguale riconoscimento….”, dice Sgarbi, che poi va al punto.

La lottizzazione della sinistra sulle città prescelte

In Sgarbi “perdura il sospetto, da me e da altri avanzato, che la capitale italiana della Cultura tocchi invariabilmente a città governate dal centrosinistra…”. “Così come, evidentemente, si rispetta una ripartizione per regioni, sarebbe giusto anche un equilibrio nella valutazione politica delle amministrazioni: come Pesaro dalla sinistra, Ascoli è stata sempre ben governata dal centrodestra. E il buon governo dovrebbe essere un criterio di valutazione. Onore dunque a Pesaro, ma con l’amarezza di aver visto mortificate città non meno importanti.

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