Il generale Graziano: «Il rischio nucleare non c’è, quella di Putin è una guerra psicologica»

14 Mar 2022 20:51 - di Giorgia Castelli
Generale Graziano

«Il rischio di un’escalation nucleare non c’è, quella di Putin rispetto al nucleare è una guerra psicologica, mandare un messaggio all’Europa, minacciandola, crea un alone di paura». Lo ha detto il generale Graziano, presidente del Comitato militare Ue nella puntata di Restart- L’Italia ricomincia da te. «L’obiettivo di Putin, è cominciato nel 2008 con la Georgia – ha continuato il generale Claudio Graziano – e punta a ricreare un impero russo 2.0, un nuovo ordine in cui la Russia si riaffaccia come elemento di potenza e non rimane isolata rispetto allo sviluppo statunitense e cinese».

Il generale Graziano: «Cinquemila militari terra, aria, cielo»

Nel corso della trasmissione Graziano ha spiegato che «la Ue dispone del potere politico ed economico, quello militare rappresenta un moltiplicatore di potenza». «Tra poco verrà applicata la bussola strategica, la direttiva politica su come impostare la Difesa europea – ha continuato – La Ue si impegna a spendere di più e a realizzare per la prima volta una capacità di risposta rapida immediatamente disponibile. Sessantamila militari è l’ambizione massima ma adesso concretamente disporremo di cinquemila militari terra, aria, cielo. L’Europa deve raggiungere un’autonomia strategica».

Secondo Graziano l’Europa risponde bene nell’emergenza, è più riluttante nelle situazioni di pianificazione. «In quattro ore ha deciso lo stanziamento di 500 milioni di euro in assistenza anche con armamenti letali per l’Ucraina, è stato un momento veramente storico, una decisione mai presa».

«Spesa militare Germania storica»

Inoltre, per Graziano, «è un fatto storico che la Germania abbia portato a cento miliardi la sua spesa militare. Non lo considero un riarmo ma un adeguamento a un parametro corretto di sviluppo della difesa, decisione che spero prendano tutti. L’aumento del 2 per cento sarebbe significativo – ha continuato – oggi l’Europa investe 230 miliardi di euro in Difesa, ma c’è frammentazione, si tratta di spendere di più e meglio».

 

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