“I fan di Trump mi hanno picchiato perché nero e gay”: 5 mesi al divo tv che si era inventato tutto

11 Mar 2022 20:09 - di Laura Ferrari
Nero e gay: il pestaggio era inventato

L’aggressione razzista e omofoba? Era una messa in scena. L’attore americano Jussie Smollett, è stato condannato a 150 giorni di carcere per avere inventato di essere stato vittima di un’aggressione perché nero e gay.

La giuria del tribunale di Chicago ha dimostrato infatti che l’attore noto per aver interpretato Jamal Lyon nelle prime serie di ‘Empire‘, aveva mentito alla polizia. L’attore 39enne è stato dichiarato colpevole di cinque capi d’accusa. La sentenza include anche una multa di 145.000 dollari. Dopo la sentenza, l’ex star di ‘Empire’ (che non è stato confermato nell’ultima serie dopo lo scoppio del caso), ha detto di non aver mentito.

5 mesi di carcere e 150mila euro di multa per l’attore tv

Il processo è nato tre anni fa, quando Smollett ha detto di essere stato attaccato da due aggressori. L’attore, che è nero e gay, ha detto che gli aggressori gli avevano urlato insulti e uno slogan di Trump, gli avevano spruzzato una “sostanza chimica” addosso e gli avevano legato un laccio al collo, dopo averlo raggiunto mentre camminava a tarda notte nel gennaio 2019.

Le autorità hanno aperto un’indagine, ma nel febbraio dello stesso anno, la polizia ha accusato Smollett di aver denunciato il falso e di aver inscenato l’aggressione. Al processo, l’anno scorso, i due presunti autori del crimine, i fratelli nigeriani Abimbola e Olabinjo Osundairo, hanno testimoniato che Smollett li aveva pagati 3.500 dollari per orchestrare l’attacco. Smollett ha rischiato fino a tre anni di carcere per ciascuno dei cinque capi d’accusa. A nulla è servita la richiesta dei difensori di Smollett che hanno tentato ieri ancora una volta a chiedere che il caso fosse archiviato o dichiarato un errore giudiziario. Il giudice ha anche ascoltato diversi testimoni che hanno testimoniato a favore di una richiesta di clemenza per Smollett. Sono state lette lettere di personaggi del calibro del leader dei diritti civili Jesse Jackson e dell’attore Samuel L Jackson. “Jussie non dovrebbe essere incarcerato”, ha detto suo fratello Joel. “Non è una minaccia per il popolo dell’Illinois”.

Jussie Smollett aveva detto di essere stato picchiato perché nero e gay

Ma il dipartimento di polizia di Chicago ha sottolineato come l’inutile indagine nata dalla bufala dell’attore avesse impegnato più di 30 agenti per 1.426 ore regolari più 1.837 ore di straordinario. Il giudice James Linn si è rivolto più volte direttamente a Smollett: “Non c’è niente che io possa fare qui oggi che possa avvicinarsi al danno che hai già fatto alla tua stessa vita”, ha detto. “Hai sconvolto la tua vita con la tua condotta e i tuoi imbrogli. Sei solo un ciarlatano che finge di essere una vittima di un crimine d’odio, ed è vergognoso”, ha poi aggiunto il signor Linn. Dopo la sentenza, Smollett ha lasciato l’aula con il pugno alzato ed ha esclamato: “Sono innocente e non ho tendenze suicide”.

La carriera di attore di Smollett si è bloccata dopo la denuncia e la successiva indagine. Ha perso il ruolo di cantautore nell’ultima stagione di ‘Empire’, la serie tv ambientata nel mondo dell’hip-hop della Fox.

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