Draghi a Zelensky: appoggio all’Ucraina nella Ue. Ma la guerra rallenta la ripresa: Pnrr da riscrivere?

6 Mar 2022 19:24 - di Francesco Severini
Draghi Zelensky

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi un nuovo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodimir Zelensky. Nel corso del quale “ha riaffermato la volontà italiana di fornire sostegno e assistenza all’Ucraina”.

Draghi a colloquio con Zelensky

Nel corso del colloquio telefonico Draghi ha ribadito “la profonda amicizia tra il popolo italiano e il popolo ucraino. E la grande solidarietà dell’Italia nei confronti dell’Ucraina”.

L’Italia sostiene l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea

Zelensky, si legge, “ha ringraziato il Presidente Draghi per la sua vicinanza e per quella dell’Italia”. Draghi “ha condannato gli attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture nucleari e alla sua popolazione”. E ha anche ribadito come “l’Italia sostenga l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea”.

Domani incontro con Ursula von der Leyen

Domani il nostro premier incontrerà a Bruxelles la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per parlare di immigrazione ed energia. Il piano energetico del governo prevede di ridurre la dipendenza italiana dalla Russia, diversificando nel minor tempo possibile le fonti di approvvigionamento nel rispetto degli impegni in tema di decarbonizzazione.

L’allarme di Confindustria: Pnrr da riscrivere?

Sugli effetti della guerra lancia intanto l’allarme Confindustria: il presidente Carlo Bonomi ha sottolineato che potrebbe essere necessario riscrivere il Pnrr e che il conflitto aggravando la crisi energetica mette a rischio la ripresa. “Abbiamo una necessità fondamentale di raggiungere l’indipendenza energetica, noi e l’Europa. Bisognerebbe avere il coraggio di dire: dobbiamo cambiare alcuni investimenti energetici, nelle industrie della difesa, nella ricerca e nella tecnologia, e il Pnrr dovrebbe essere modificato, riscritto e allungato nella sua estensione temporanea, servirebbe a tutta l’Ue”.

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