Covid, 96.365 nuovi casi. Aumentano i ricoveri in reparto. Gli infettivologi: “Mascherine fino all’estate”
È di 96.365 nuovi casi e 197 morti il bilancio delle ultime 24 ore di pandemia in Italia. Ieri i contagi registrati erano stati 32.573 e domenica 60.415. Le vittime, invece, erano state rispettivamente 119 e 93. Il totale dei decessi arriva così a 158.101 da inizio della pandemia. Sul fronte dei contagi si tratta del dato più alto dall’8 febbraio, quando i nuovi casi erano stati 101.864. Resta fermo al 15% il tasso di positività constatato su 641.896 tamponi nelle ultime 24 ore a fronte dei 218.216 processati tra ieri e l’altro ieri. C’è da registrare però che, benché complessivamente i ricoveri aumentino, calano i pazienti in terapia intensiva. Un dato che non basta a tranquillizzare la Società italiana malattie infettive, il cui presidente, Claudio Mastroianni, ritiene «indispensabile» continuare a tenere le mascherine fino all’estate.
Più ricoveri in reparto, ma meno nelle terapie intensive
In particolare, per quanto riguarda le ospedalizzazioni si registrano oggi 8.969 pazienti ricoverati con sintomi, vale a dire 241 da ieri. Sono, invece, 8 in meno i pazienti in terapia intensiva, che si attestano ora a 455. Si tratta di dati coerenti con l’andamento osservato nei giorni scorsi. Ieri i pazienti nei reparti Covid ordinari erano stati 298 in più (8.728 totali), quelli in rianimazione 4 in meno (463 totali). Ugualmente, l’altro ieri si erano registrati 111 ricoveri in più in reparto (8.430 totali) e 4 in meno in terapia intensiva (467 totali). Gli attualmente positivi sono oggi 1.200.607, i guariti nelle ultime 24 ore sono stati 71.380, che portano il totale delle persone che hanno superato il Covid a 12.633.384 da inizio pandemia su 13.992.092 contagiati.
Gli infettivologi: «Mascherine al chiuso fino all’estate»
L’andamento dei dati, sui quali comunque molti virologi invitano a evitare allarmismi, preoccupa gli infettivologi, specie rispetto all’allentamento delle misure di prevenzione e contenimento. In particolare, sotto accusa finisce la sospensione dell’obbligo delle mascherine al chiuso. «Il dispositivo di protezione va tenuto quando si è al chiuso, almeno fino all’estate. Su questo dobbiamo essere molto chiari», ha detto all’Adnkronos Salute, Claudio Mastroianni, ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma, oltre che presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
Ma chi è vaccinato con Omicron 2 «non ha grandi conseguenze»
Secondo la Simit, dunque, anche alla luce della curva delle ultime «è indispensabile mantenere molta prudenza, e quindi anche la mascherina, negli assembramenti all’aperto». Per Mastroianni, infatti, anche se «per ora la situazione è controllabile e non c’è una grossa pressione sugli ospedali, occorre aspettare 1-2 settimane per capire l’impatto di questo incremento di contagi». «Chi non è vaccinato – ha aggiunto – può rischiare un quadro clinico severo e anche di finire in terapia intensiva (con Omicron 2, ndr). Mentre chi è immunizzato – ha concluso – non ha grandi conseguenze».