Bonus bici e mobilità al via dal 13 aprile: ecco chi può chiederlo e come presentare la domanda
Il bonus biciclette o bonus mobilità è un credito di imposta, che deve essere utilizzato entro tre annualità e che viene riconosciuto nella misura massima di 750 euro in favore di quei soggetti che hanno sostenuto spese per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, veicoli per la micromobilità elettrica quali monopattini, hoverboard e segway e l’utilizzo dei servizi di sharing mobility nel periodo compreso tra il 1° agosto e il 31 dicembre 2020 ricorda Studio Cataldi. La misura è stata introdotta con l’obiettivo d’incentivare forme di trasporto sostenibili che garantiscano il diritto alla mobilità delle persone nelle aree urbane a fronte delle limitazioni al trasporto pubblico locale operate dagli enti locali per fronteggiare in particolare l’emergenza epidemiologica da coronavirus. E per agevolare e rendere più sicuro l’utilizzo delle biciclette si è anche provveduto a modificare il Codice della Strada.
Bonus bici e mobilità: a chi spetta
Il bonus biciclette spetta solo ai soggetti che hanno rispettato tutte le condizioni richieste dall’art. 44, comma 1 septies del Decreto Rilancio ovvero: che hanno consegnato per la rottamazione, contestualmente all’acquisto di un veicolo con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 110 g/km, un secondo veicolo di categoria M1 rientrante tra quelli previsti dal comma 1032 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 14; che nel periodo compreso tra il 1° agosto 2020 e il 31 dicembre 20202 hanno acquistato biciclette, anche elettriche (note anche come e-bike o a pedalata assistita), monopattini o mezzi similari o hanno comprato abbonamenti per il trasporto pubblico o abbiano fatto ricorso, per spostarsi, a servizi di mobilità condivisa o sostenibile (car sharing).
Come funziona il meccanismo
Il bonus mobilità 2022 può essere utilizzato come credito di imposta per ridurre le imposte dovute nella dichiarazione dei redditi. Di esso è possibile beneficiare entro e non oltre il periodo di imposta 2022. Chi ne ha diritto deve quindi indicare nella dichiarazione dei redditi che si riferisce al periodo di imposta 2021 o 2022 l’importo del credito a cui ha diritto. Qualora il credito di imposta indicato nella dichiarazione dei redditi che si riferisce al periodo di imposta 2021 non venga utilizzato in tutto o in parte è possibile riportare il residuo nella dichiarazione dei redditi dell’anno 2022.
Come richiedere il sostegno
Il bonus biciclette può essere richiesto solo in modalità telematica attraverso: il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate; i canali telematici dell’Agenzia delle entrate.
A questa incombenza può provvedere direttamente il contribuente o uno dei soggetti incaricati della trasmissione delle dichiarazioni contemplati dall’art. 3, comma 3 del DPR n. 322/1998, ovvero: dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro, centri di assistenza fiscale per imprese, lavoratori dipendenti e pensionati, associazioni sindacali di categoria tra imprenditori, soggetti iscritti nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la sub-categoria tributi.
La domanda per il bonus bici
Per richiedere il bonus è necessario presentare l’apposito modello predisposto dall’Agenzia delle Entrate, intitolato “Istanza per il riconoscimento del credito di imposta per le spese sostenute per l’acquisto di mezzi e servizi di mobilità sostenibile”. Una volta inoltrata l’istanza, il sistema rilascia ricevuta con cui attesta la presa in carico della domanda o lo scarto della stessa indicandone nello specifico le ragioni.
Quando inviare la richiesta
La domanda per il bonus mobilità 2022 può essere inviata a partire dal 13 aprile 2022 fino al 13 maggio 2022. Un mese di tempo a disposizione e all’interno del quale è possibile anche inviare una nuova istanza, che sostituisce quella trasmessa in precedenza o inviare la rinuncia al credito di imposta, utilizzando lo stesso modulo. In questo caso è sufficiente barrare la casella contenuta nell’apposito riquadro “rinuncia”.