Sul centrodestra a pezzi incombono le amministrative. FdI: Musumeci non si tocca

2 Feb 2022 14:48 - di Francesco Severini

Sono ben ventidue i capoluoghi di provincia nei quali si voterà in primavera. E dopo quanto avvenuto a Roma e Milano il centrodestra avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei leader, giungere all’appuntamento più preparato e agguerrito. Invece le votazioni per il presidente della Repubblica hanno deteriorato ancora di più la coalizione. In autunno poi ci sarà il voto per la presidenza della Sicilia, dove FdI ha già fatto sapere che è naturale la ricandidatura dell’uscente Musumeci.

Centrodestra, il caso Verona dove Sboarina è passato con FdI

“I fari delle comunali – sottolinea Libero – sono puntati su città-simbolo e alcune storiche roccaforti, come Verona. Qui, giusto poche ore prima della spaccatura su Mattarella, la Lega dopo mesi di tentennamenti aveva dato il benestare (mancava solo l’annuncio) alla ricandidatura dell’uscente Federico Sboarina il quale lo scorso giugno si è inimicato Salvini per il suo ingresso in Fratelli d’Italia (Sboarina era civico ma vicinissimo al vicesegretario del Carroccio Lorenzo Fontana), ma lo strappo romano ha bloccato tutto di nuovo”.

Il centrosinistra a Verona ha già candidato ufficialmente l’ex calciatore Damiano Tommasi. Flavio Tosi (uscito dalla Lega nel 2015) da un mese ha dato il via alle affissioni e spera nel colpo di scena, che la Lega e Forza Italia lo candidino (al momento improbabile). Fdi, ovviamente, tiene il punto su Sboarina.

Il centrodestra e il voto di Genova

Poi c’è il voto di Genova dove favorito è Marco Bucci, che ha dimostrato efficienza e serietà con la ricostruzione del ponte Morandi. Ma il commissario leghista in Liguria, Edoardo Rixi, ha già dichiarato: «Se Bucci dicesse “vado verso il centrosinistra” sarebbe un problema». Il riferimento è all’apertura verso Italia Viva lanciata dal sindaco. In pratica non sarebbe gradito un sindaco vicino a Toti.

Incertezza, tra le varie città, anche a Catanzaro, L’Aquila, Parma, Piacenza, Pistoia, Taranto, Monza” , aggiunge Libero,  mentre in Piemonte “il governatore, Alberto Cirio (Fi), è stato eletto due anni e mezzo fa ma da un paio di mesi le frizioni tra gli alleati hanno portato all’ipotesi di un rimpasto di giunta”.

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