Sileri: «Con questi numeri è assurdo mantenere lo stato di emergenza. E il Cts potrebbe sciogliersi»

10 Feb 2022 17:25 - di Redazione

Addio mascherine, stato di emergenza e Comitato tecnico scientifico.
“Osservando i numeri delle ultime settimane, non c’è ragione per mantenere lo stato di emergenza per Covid-19 oltre il 31 marzo”. Parola di Pierpaolo Sileri da sempre alfiere di un ‘sano’ realismo contro la drammatizzazione del contagio. “Progressivamente, come fanno altri Paesi e come fa l’Italia, si tornerà alla normalità”. Così il sottosegretario alla Salute ospite su Sky Tg24.

Sileri: con questi numeri basta stato di emergenza

Stando alle cifre attuali non è pensabile protrarre ulteriormente lo stato di emergenza covid. Parlando di ritorno alla normalità è inevitabile il quesito sulla sopravvivenza del Comitato tecnico scientifico, messo in piedi dall’ex premier Conte allo scoppio della pandemia nel marzo 2020. “La possibilità che il Comitato tecnico scientifico venga sciolto dopo la fine dello stato di emergenza il 31 marzo c’è”, dice testualmente Sileri.

Il Cts potrebbe essere sciolto

“Ma nulla toglie  – aggiunge – che l’organo e il collegio di scienziati possano essere consultati di volta in volta e anche per gestire l’ordinario”. Sulle misure restrittive, invece, il sottosegretario alla Salute è per una linea di rimozione graduale. “L’errore fatto in questi 2 anni è stato fare paragoni inopportuni con il Regno Unito. Non stanno meglio di noi perché sono migliori, ma solo perché l’ondata Omicron è arrivata prima da loro”.

“Non correrei ad abolire tutte le misure”

Francamente da medico – spiega Sileri –  io non correrei con l’abolizione di tutte le misure, ma inizierei un po’ per volta con la rimozione di alcune. “La mascherina al chiuso per un po’ andrà tenuta. Questo poi  andrà visto settimana per settimana“.

Sileri: rispetto Meloni e Salvini

Infine un commento alle parole di Giorgia Meloni e Matteo Salvini sui vaccini. “Io rispetto la decisione di non vaccinare i figli contro il Covid. Forse per me è più facile perché ho due figli under 5 che non posso vaccinare. Ma se ci fosse un vaccino glielo farei. Io faccio il medico e la risposta è semplice”. Credo –  aggiunge Sileri – che non sia giusto chiedere a un politico se vaccina il figlio, dovrebbe essere lui a dirlo.

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