Sanremo: Ferilli irritata, Morandi galante. E viene giù la facciata politicamente corretta del Festival

7 Feb 2022 12:36 - di Valeria Gelsi
ferilli

Doveva essere il Festival dell’inclusività e dell’anticonformismo, incarnati da molte «unicità» chiamate ad animare il palco dell’Ariston. Almeno così diceva il copione. Ora che Sanremo è terminato, però, si ha la netta impressione che i gesti più trasgressivi e anticonformisti li abbiano compiuti Gianni Morandi, un maschio bianco eterosessuale della generazione in cui il patriarcato era un non problema, e Sabrina Ferilli, una donna che sulle battute finali, con i suoi comportamenti, ha dato vita al famigerato Ferilligate. Dunque, si ha l’impressione che le uniche vere trasgressioni e manifestazioni di anticonformismo siano arrivate dai fuori copione, in un paio di momenti di autenticità che hanno fatto strame del politicamente corretto e dell’idea che l’inclusività si possa costruire a tavolino.

Quel che resta del Ferilli gate

Il Ferilligate, dunque. Sia la Sabrina nazionale, sia Amadeus, per il quale già si prefigura la quarta conduzione, hanno smentito di aver avuto frizioni. Bene, prendiamo per buone le loro parole. Ciò non toglie che, al di là delle imprecazioni dietro le quinte, sul palco siano successe alcune cose: Ferilli che cerca di riprendersi la parola quando Amadeus dimentica di passargliela nella presentazione di Emma, Ferilli che ribatte all’interruzione del conduttore mentre parla con Iva Zanicchi, Ferilli che non si trova più, Ferilli che resta rigida come un ciocco di legno quando Amadeus prova a prenderla per mano. Insomma, Ferilli che dimostra che della libertà di fare il monologo contro i monologhi non sa che farsene se poi finisce messa in un angolo. E che si ribella fregandosene di tutto un programma in cui va bene la propria unicità, purché sia perfettamente inserita nell’impalcatura prefabbricata.

Il gesto di quel maschio bianco eterosessuale di Morandi

“Nessuno mette Sabri in un angolo”, si potrebbe dire parafrasando la celeberrima scena di Dirty Dancing, con la differenza che qua Ferilli dall’angolo ci si è tirata fuori da sola. Chi invece nell’angolo c’era rimasta finché non è arrivata un uomo a salvarla è stata Maria Chiara Giannetta. Bravissima e composta, durante la premiazione della serata cover, l’attrice era rimasta in un angolo nelle retrovie mentre in prima linea si consumava lo psicodramma del maestro perduto, che impediva a Morandi e Jovanotti di fare il bis dopo la proclamazione. Nel bel mezzo di questo siparietto, mentre tutti erano presi da altro, Morandi si è girato ed è andato a recuperarla, portandola al centro della scena con la più naturale delle galanterie.

La distrazione di Amadeus e Jovanotti

Né il direttore artistico del Festival della valorizzazione delle donne, né il cantore di ogni inclusività si erano posti il problema. E, anzi, a un certo punto, quando Morandi si è allontanato, sul viso di Jovanotti si è anche letta un’espressione di sgomento che si potrebbe tradurre così: «E mo’ che fa ‘sto matto?».

Ferilli e Morandi fanno “ciaociao” ai cliché politicamente corretti

Insomma, alla fine, per fare salvo l’onore del palco dell’Ariston in tema di anticonformismo e trasgressione sono serviti una donna che poco prima aveva rivendicato con naturalezza di avere «un marito benestante» e un uomo di quelli che magari ti aprono pure lo sportello e che se ti regala dei fiori non si aspetta che tu li ceda al primo che ti trovi davanti perché accettarli non è abbastanza femminista. E ciaociao a tutti i cliché del politicamente corretto.

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