Ritrovato il cappotto della grillina Leone: aveva dato del ladro a tutti. La sua reazione è ridicola

4 Feb 2022 20:12 - di Alberto Consoli
cappotto

Alla fine il giallo del cappotto rubato della senatrice del M5S, Cinzia Leone  è stato risolto. Da venerdì tiene banco la storia dell’indumento perduto, oggi ritrovato, della senatrice pentastellata. Che in pieno pandemonio Quirinale trovava modo di scrivere sul Fb una lunga lamentazione, ipotizzando che tra senatori, deputati e  grandi elettori ci fosse qualche manolesta. Il cappotto rubato non era stato rubato, ma era finito dietro un divano del Transatlantico alla Camera. Era scivolato dietro uno dei divanetti del Transatlantico, a Montecitorio, dove era stato lasciato prima di entrare in Aula a votare.

Cinzia Leone aveva insultato tutti dicendo che il cappotto lo avevano rubato

A confermare la notizia all’Adnkronos è il questore-deputato di Fdi, Edmondo Cirielli, che ha invitato  la parlamentare grillina a scusarsi con l’amministrazione della Camera: ”Ci aspettiamo che la senatrice chieda scusa alla Camera e che in futuro usi gli spazi appositi per lasciare il cappotto e non sui divani che sono fatti per altro…”. Lei si è risentita. E non crede alla circostanza, pensando chissà a quale macchinazione alle sue spalle. Il giallo si tinge di grottesco.

La grillina non crede al ritrovamento. Cirielli: Ora scusati

La senatrice M5S Cinzia Leone in un post su Facebook aveva denunciato la scomparsa del suo indumento con parole dure. E pure ora  non sembra credere del tutto a questa spiegazione: “Mi hanno chiamata da Montecitorio alle 8.38 per riferirmi la notizia. Sono contenta del fatto che il cappotto sia ‘riemerso'”, dice Leone all’Adnkronos: “tuttavia ritengo offensive le parole del questore Cirielli: vogliono far credere che questo cappotto è stato trovato dietro al divano. Ma come ci è andato a finire, lì? Vogliono far credere che le pulizie vengono fatte dopo una settimana? Tutto questo lo trovo offensivo per la mia persona e per il lavoro che porto avanti. Dispiace che l’attenzione mediatica si sia concentrata su questa vicenda, a mio avviso spiacevole, e non sulle mie battaglie politiche”. Cosa pensa? Che ci sia stato un complotto contro di lei, che qualcuno si sia divertito a farle uno scherzo? Difficile che in quelle ore concitate qualcuno pensasse a nasconderle il soprabito.

Sospetti imbarazzanti

Invece di tirare un sospiro di sollievo, La Leone non si dà pace e le  rimane il sospetto. Era stata lei a fare della “battaglia del cappotto” una priorità: sui social abbiamo saputo tutto, costo, griffe: “Il cappotto non l’ho trovato laddove lo lasciai, dopo il voto, al che iniziai a controllare nei vari divani  ma niente”. Il racconto minuto per minuto la senatrice lo ha postato sui social. Aveva “pianto” a lungo : “Provo profonda tristezza poiché pur comprendendo che era un cappotto di buona manifattura; e un apprezzato brand Luisa Spagnoli, quel qualcuno lo ha rubato”. Questa la parola usata dalla Leone: “Impensabile  in un ambiente frequentato da senatori, deputati, commessi, giornalisti”. Ora il minimo è che si scusasse per questa accusa generalizzata.  Sul fronte istituziona si registra con un certo fastidio  quella denuncia lanciata dalla senatrice M5S in assenza di prove. La richiesta a scusardi del questore-deputato di Fdi, Edmondo Cirielli è il minimo.

 

 

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