Orrore in Iran: decapita la moglie 17enne e va in giro a mostrarne la testa ai passanti
Decapitata dal marito, a 17 anni, per non aver accettato quel matrimonio che la famiglia le aveva imposto quando ne aveva dodici. Un orrore che ha avuto per teatro la città di Ahvaz, capoluogo della provincia di Khusestan, in Iran. Mona Heidari, questo il nome della giovane vittima, aveva dovuto farvi ritorno per costrizione da parte della sua famiglia. Per cercare di sottrarsi a quel cugino, diventato marito contro la sua volontà e che non le ha dato scampo, era infatti fuggita in Turchia. A dare notizia della barbara uccisione, l’agenzia di stampa Rokna. Sui social è ancora rinvenibile un’immagine sorridente della ragazza.
Mona Hedari costretta dalla sua famiglia a rimpatriare
Ma su YouTube circola un altro video, che è poco definire scioccante. Vi si vede il marito della vittima sfilare per le strade di Ahvaz, sorridente, con la testa di Mona nella mano sinistra e un grosso coltello insanguinato nella destra. Una scena orripilante. L’agenzia di stampa Irna riferisce che il marito aveva accusato Mona di adulterio. L’uomo, secondo quanto riferito sempre dal’Irna, che cita la polizia iraniana, è stato arrestato insieme al cognato «nel loro nascondiglio». Non è dato sapere se il cognato sia il fratello di Mona.
In Iran l’età minima per sposarsi è 13 anni
Le reazioni all’orrenda morte della ragazza non si sono fatte attendere. Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto di migliorare le leggi per proteggere le donne e un aumento dell’età minima consentita per il matrimonio, che attualmente in Iran è 13 anni. L’attivista Masih Alinejad dice di avere «il cuore spezzato» per Mona. «In Iran – ha ricordato – un uomo che uccide la figlia di 14 anni viene condannato a otto anni di carcere. Una donna che si toglie l’hijab a 24 anni». Molto duro anche il commento di un editoriale apparso sul quotidiano riformista Sazandegi. «Una persona è stata decapitata – vi si legge –, e il suo assassino era orgoglioso di mostrarne la testa per la strada. Come si può accettare una tragedia del genere?»