Omicidio Sacchi, il pm sulle fasi dell’agguato: “Luca ucciso in 31 secondi, con violenza gratuita”

11 Feb 2022 13:43 - di Martino Della Costa
Omicidio Sacchi

Omicidio Sacchi, Luca ucciso due volte: nella notte tra il 23 e 24 ottobre 2019 davanti a un pub nella zona di Colli Albani a Roma. E poi nell’aula di un tribunale, dove imputati, testimoni, amici e perfino la ex fidanzata, l’enigmatica Anastasia, hanno mentito. Omesso. Infierito sulla verità e sulla vittima il cui assassinio, rileva duramente la pm Giulia Guccione nella sua requisitoria nell’aula bunker di Rebibbia, «è stata una vicenda paradossale. In cui la vittima è stata fatta passare come accusato». Perché, denuncia il pubblico ministero al processo, in questo dibattimento «c’è chi ha da subito mistificato i fatti, con veri e propri depistaggi. Cercando di far passare tutto come una rapina andata male».

Omicidio Sacchi, il pm in aula ricostruisce le fasi dell’omicidio

E ancora, prosegue nella sua requisitoria la pm: «Princi, che ha tradito l’amico Luca. Anastasia che inizialmente ha mentito e poi ha continuato a omettere i fatti… Senza questi atteggiamenti oggi avremmo maggiori elementi. Ma fortunatamente abbiamo potuto chiarire e comprendere il contesto in cui è avvenuto questo omicidio – ha aggiunto la Guccione –. Sono bastati 31 secondi per togliere la vita a un ragazzo, ma perché è stato ucciso Luca? Lo zaino era già nelle mani di Pirino: il grilletto, quindi, è stato premuto da Del Grosso con gratuita violenza».

«Lo zaino era già nelle mani di Pirino, perché premere il grilletto?»

Una requisitoria forte, quella del pm. Parole che puntano con veemenza alla verità processuale e che colpiscono al cuore i familiari della vittima. E la commozione stringe un nodo alla gola. Tanto che, mentre la pm Guccione in aula ricostruisce le fasi dell’omicidio del ragazzo, il padre Alfonso esce in lacrime. E subito dopo, anche la madre e il fratello di Luca lo seguono. Nell’aula bunker di Rebibbia, intanto, il dibattimento prosegue. A processo con rito ordinario, davanti alla prima Corte di Assise, ci sono Valerio Del Grosso, autore materiale del delitto, e Paolo Pirino: i due ventenni di San Basilio protagonisti dell’agguato mortale.

Un agguato mortale: ecco i protagonisti al banco degli imputati

E ancora: Marcello De Propris, che consegnò l’arma del delitto. Ma anche il padre di quest’ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola. E poi c’è lei: Anastasiya Kylemnyk, colei che era la fidanzata di Luca. Una figura indecifrabile in questa terribile vicenda, coinvolta nella seconda tranche dell’inchiesta, per la violazione della legge sugli stupefacenti. E parte lesa nel procedimento, perché vittima della rapina dello zainetto, in cui sarebbero stati custoditi i settantamila euro per comprare 15 chili di marijuana. La rapina: l’agguato mortale costato la vita a Luca e una vita di dolore ai suoi cari…

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