Lega, tensione in Veneto. Partono i provvedimenti disciplinari contro i dissidenti

8 Feb 2022 9:57 - di Redazione
Lega

Tensione tra i dirigenti leghisti del Nord Est e i vertici del Carroccio. Ne scrive La Stampa dando notizia di una serie di provvedimenti disciplinari che hanno colpito esponenti lontani dalla linea del segretario Salvini.

“Quasi tutti i procedimenti – scrive La Stampa – risalgono a qualche mese fa, ma le lettere hanno rialzato la tensione nelle sezioni del Nord Est. «La busta mi è arrivata alla fine della scorsa settimana – ammette con la voce amareggiata Giovanni Bernardelli, ex presidente del consiglio comunale di Conegliano, in provincia di Treviso -. Farò ricorso e ne sto già parlando con il mio legale: in base al regolamento ho dieci giorni di tempo»”. Il leghista, insieme con il sindaco di Noventa Padovana Marcello Bano e con l’ex presidente del consiglio provinciale di Treviso Fulvio Pettenà rischia l’espulsione. I provvedimenti sarebbero scattati per dichiarazioni poco ortodosse sulla linea del partito e sui candidati alle amministrative.

“Da via Bellerio – scrive ancora La Stampa – fanno notare che i sanzionati sono pochi (in Veneto i militanti sono 4.000) e non sono certo di primo piano, ma nel Nord Est c’è un certo fermento: «Sono la punta dell’iceberg di un’onda che prima o poi arriverà a Milano – dice uno degli esponenti di punta della Liga -, anche con Tosi si diceva che erano quattro gatti e guardate cosa è successo. Salvini dice che non dobbiamo polemizzare sui giornali? Ha ragione, ma allora ci offrano delle sedi alternative»”.

Una situazione, questa dei dissidenti veneti, che rischia di allargare il solco esistente tra il governatore Luca Zaia e Matteo Salvini e di appesantire il clima interno che già non è dei migliori dopo la partita del Quirinale, che si è conclusa in modo rovinoso per il Capitano.

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