La Svizzera libera tutti dalle restrizioni, Meloni: “Distanza minima, confronto impietoso” (video)

17 Feb 2022 8:32 - di Gabriele Alberti
Svizzera Meloni

Nella vicinissima Svizzera dalla mezzanotte è  scattato il “liberi tutti” in materia di restrizioni anti Covid. Non saranno più obbligatori mascherine e certificati Covid (Green pass) per entrare nei negozi, nei ristoranti, nei locali culturali, in altri ambienti chiusi e per partecipare a eventi pubblici. Terminerà anche l’obbligo di indossare la mascherina sul posto di lavoro e la raccomandazione di lavoro da casa (smart working). Tutto il contrario capita in Italia dove il modello Speranza si fa più aspro priprio in un momento in cui la pandemia sta allentando la presa in termini di contagi e di pressioni sulle strutture ospedaliere.

“Italia-Svizzera, trova la differenze”: Speranza che aspetta?

La riunione del Consiglio federale svizzero ha deciso di revocare la maggioranza delle misure di prevenzione. Resteranno in vigore fino alla fine di marzo solo le prescrizioni di isolamento in caso di test positivo< e di indossare le mascherine sui mezzi pubblici e negli ospedali per proteggere le persone a rischio elevato.  «All’orizzonte si può vedere la luce», dice il presidente federale elvetico Ignazio Cassis. Stiamo imparando a convivere con il virus». Già, da noi solo a un tiro di schioppo le restrizioni aumentano. E pensare che al di là  delle  Alpi la percentuale di vaccinati non raggiunge nemmeno il 69%.

Meloni, Italia-Svizzera, confronto impietoso

L’Italia ha quasi il 95% di vaccinati, stando alle parole di Matteo Bassetti a Controcorrente, eppure il governo a trazione Speranza nega il diritto al lavoro a chi non ha il lasciapassare governativo. Se non fosse tutto così assurdo e drammatico, ci sarebbe da ridere. “Distanza minima, confronto impietoso. Mentre il resto d’Europa prova a ripartire, da noi negozi e ristoranti sono ancora in ginocchio a causa del perdurare di regole e restrizioni illogiche imposte dal governo. Altro che “migliori”…”, commenta Giorgia Meloni su Fb. Un commento amaro che accompagna un servizio andato in onda a Fuori dal coro su Rete 4, proprio sulla situazione paradossale che vive chi abita in Svizzera; e chi – distanza minima mezz’ora- si trova a Como, Italia. “Italia-Svizzera, trova le differenze”, è il titolo del post della leader di FdI.

La Svizzera libera tutti: Meloni posta un video impietoso

Strade deserte, tavolini all’aperto vuoti e atmosfera cupa da noi; gente allegra e sorridente, invece è quella che si lascia intervistare nelle vie del passeggio e dello shopping a pochi chilometri dal confine svizzero. Come è possibile questa contraddizioni di termini, di situazioni? Tra Lugano e Como sembra esserci un mondo di mezzo e non è così. Solo mezz’ora. Fa male ascoltare, durante il servizio, una signora abituata a fare spese in Italia affermare: “Non ci vengo più, troppe complicazioni”. Ora basta, Speranza cosa aspetta a fare altrettanto? Ora che si sta allargando il fronte dei virologi -alcuni nello stesso Cts- che affermano che il Green pass ha le ore contate, quale impedimento hanno nella testa ‘i Migliori’, di fronte a un’Italia in preda a chiusure drammatiche di interi settori?

Speranza, se ci sei batti un colpo

In Italia di togliere il Green pass se ne parla soltanto: Walter Ricciardi, il consulente di Roberto Speranza, vorrebbe estenderlo tutto l’anno”. Anche se il fronte del no aumenta.  Maria Rita Gismondo, microbiologa del Sacco di Milano: «Non esiste dal punto di vista scientifico alcuna motivazione perché il Green pass resti in essere»”. E una scrittrice appartata, Susanna Tamaro prende carta e penna e scrive, sull’argomento, direttamente al premier Mario Draghi: «Che senso ha?». Ecco, Svizzera- Italia: trova le differenze. Il video è impietoso…

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