Il luogo di Aimo e Nadia – Milano

21 Feb 2022 0:01 - di Redazione

Il luogo di Aimo e Nadia
Via Montecuccoli, 6 –  20147 Milano
Tel. 02/416886
Sito Internet: www.aimoenadia.com

Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione territori 280€, percorso d’estate 230€
Giorno di chiusura: Domenica

OFFERTA

Si conferma uno degli indirizzi gourmet assolutamente da provare se si viene a Milano, nonostante la sua posizione per nulla centrale. La cucina è guidata dagli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che, insieme, hanno saputo dare un volto nuovo e contemporaneo all’antica osteria creata da Aimo e Nadia. Che il legame con il passato non si sia per niente spezzato lo si evince anche da alcuni piatti presenti nel menù, come l’eccezionale spaghettone di grano duro Benedetto Cavalieri al cipollotto fresco e peperoncino con filo d’olio e basilico ligure (da 48 anni in carta), dove la pasta cotta al dente era perfettamente mantecata al condimento dalla giusta nota piccante. Si può optare per due percorsi degustazione molto articolati ed entrambi interessanti, Territori e Percorso d’Estate, rispettivamente a 280€ e a 230€, con la possibilità di abbinare dei vini al calice consigliati dal bravo sommelier. Dopo un piccolo benvenuto a base di alice ripiena di pappa al pomodoro su pan brioche e di una pesca di Volpedo cotta alla brace con yogurt caprino, abbiamo assaggiato una deliziosa crema di cicerchie dei Monti Dauni con marasciuolo selvatico, mosto cotto di fichi e lampascioni all’aceto di lamponi. A seguire il gambero viola di Sanremo marinato al sale di Mothia, con anguria alla cannella e menta, dove però, a nostro avviso, gli ingredienti non comunicavano tra loro, è un ottimo rombo chiodato del Mar Tirreno caramellato alla birra Opera Baladin, con tortino di melanzana al miele di tiglio. Piccola deviazione con il peperone crusco ripieno di risotto alla pescatora con un lieve sentore di cannella che cede il passo all’ottima pasta sopra descritta. Si prosegue con il piatto “Omaggio a Milano”, dei tortelli farciti di ossobuco di Fassona e midollo conditi con il loro ristretto allo zafferano sardo e parmigiano, dalla consistenza troppo asciutta e dalla sfoglia eccessivamente tenace. Ottimo il controfiletto di vitella di montagna con panure alla camomilla e composta di cipolla rossa di Tropea, ultimo piatto salato del nostro percorso. Un’acqua bruciata a base di limone, addensata con agar agar a creare una consistenza tipo albume d’uovo, è stato il pre-dessert che ha preceduto il sempre buono Tirami-sud: crema allo yogurt e mascarpone, biscotto al caffè, ricotta al bergamotto e capperi di Pantelleria canditi al miele, seguito da un ottimo caffè della torrefazione Giamaica Caffè.

AMBIENTE

Il restyling del 2018 ha reso l’ambiente più moderno ed elegante, con salette dai tavoli ben apparecchiati e dalla bella mise en place (non appena ci si siede viene aperta una finta agenda che diventa lampada). L’arredo è elegante e curato. C’è, inoltre, una sala per cene e incontri più intimi dove lo chef cucina in diretta per i commensali.

SERVIZIO

Professionale, cortese e dai modi simpatici e mai impostati.

 

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

Scarica l’app GRATUITA Buon APPetito e troverai oltre 1.000 recensioni indipendenti sui locali di Roma, Milano e Torino

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *