Enoteca La Torre – Roma

22 Feb 2022 0:01 - di Redazione

Enoteca La Torre
Lungotevere delle Armi, 22/23 – 00195 Roma
Tel. 06/45668304
Sito Internet: www.enotecalatorreroma.com

Tipologia: creativa
Prezzi: menù degustazione da 110€ e da 135€; scelta à la carte: 2 piatti e 1 dolce 85€
Giorno di chiusura: Lunedì e Martedì

OFFERTA
Sono già cinque anni che Domenico Stile è al timone della cucina dell’Enoteca La Torre, il ristorante stellato aperto all’interno di Villa Laetitia di proprietà di Anna Fendi, marchio storico dell’Alta Moda italiana. La sua è una cucina che si ispira molto alla terra di origine, ovvero la Campania, con piatti che partono dalla tradizione per poi essere rivisitati in maniera creativa. Due menù degustazione – uno da 5 portate a 110€ e l’altro di 7 a 135€ – sono l’alternativa alla scelta à la carte che prevede la possibilità di optare per due piatti e un dolce a 85€, mentre ogni piatto aggiuntivo costa 30 euro. Dopo l’arrivo in tavola di pane a lievitazione naturale, grissini al mais, mini casatiello e tarallo napoletano, accompagnati da un eccellente olio pugliese, abbiamo assaggiato i deliziosi appetizer gentilmente offerti dalla cucina: una mini sfera di Aperol ripiena di ricotta con noccioline croccanti a ricordare l’aperitivo all’italiana, un uovo di quaglia sodo impanato e fritto con all’interno besciamella e noce moscata, fusillone croccante con salsa alla carbonara, pizza soffiata con pomodorini e capperi e, infine, una simpatica rivisitazione del cocktail di crostacei presentato tutto di colore verde a richiamare quello della foglia di lattuga che veniva messa alla base dei gamberi nella versione originale. Un saporito ragù alla napoletana con crème fraîche, julienne di sedano e foglie di coriandolo, da mangiare con una sottile sfoglia “brandizzata” con il nome del ristorante, ha anticipato l’ottimo risotto ai limoni, cannolicchi, vongole, asparagi e yogurt, dove il cereale, perfettamente al dente, è stato cotto con zeste di limoni, mantecato con emulsione di frutti di mare, yogurt e poi spolverato con polvere nera di limone affumicato, per un piatto dal sapore agrumato e suadente. Cottura a bassa temperatura e poi leggera scottatura per l’orata con alghe kombu, fagiolini e spuma di mango a dare freschezza e acidità al piatto. Eccellente il dessert: una pallina di babà (lievitato 12 ore) bagnato prima con acqua calda aromatizzata ai fiori di arancio e poi con rum Zacapa servito su una spuma alla vaniglia con pezzetti di visciole, crumble di frisella di babà croccante e polvere di menta e con un sorbetto alle visciole a rinfrescare il palato. In chiusura un caffè sottoestratto e dall’aroma decisamente poco complesso servito con della piccola pasticceria.

AMBIENTE
Il salone che ospita il ristorante è dominato da una grande vetrata che dà sul giardino interno (non disponibile per mangiare all’aperto), con elementi rinascimentali e barocchi che creano un’atmosfera elegante. I tavoli hanno tovaglie candide lunghe fino a terra e una mise en place curata.

SERVIZIO
Professionale e cortese.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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