Djokovic sfida tutti: se sarò costretto a vaccinarmi rinuncerò a Roland Garros e Wimbledon

15 Feb 2022 10:21 - di Redazione
Djokovic

Djokovic non retrocede di un passo e tornando all’attacco, sfida tutti: «Se sarò costretto a vaccinarmi rinuncerò a Roland Garros e Wimbledon». Una promessa che suona un po’ come un avvertimento, con cui il fuoriclasse serbo torna in trincea dopo l’esclusione dagli Australian Open, dicendosi pronto a pagare anche un alto prezzo sportivo in nome della sua contrarietà al vaccino. Tanto da dichiarare alla Bbc di essere disposto a saltare anche i prossimi Slam pur di evitare di sottoporsi all’immunizzazione. E al fine di mostrarsi – come ha detto lui stesso alla tv britannica – «pronto a difendere la mia libertà di scelta».

Djokovic torna all’attacco: se costretto a vaccinarsi sacrificherà Wimbledon e Open di Francia

«Se sarei pronto a sacrificare la partecipazione a competizioni come Wimbledon e Open di Francia per la mia posizione sul vaccino? Sì: questo è il prezzo che sono disposto a pagare», ha detto testualmente il tennista numero uno al mondo, il serbo Novak Djokovic, in un’intervista alla Bbc in cui ha ribadito la sua posizione sui vaccini contro il Covid. Come noto, il 20 volte vincitore di una prova del Grande Slam ha dovuto incassare l’espulsione dall’Australia il mese scorso, dopo che il governo di Camberra ha annullato il suo visto a causa del suo status vaccinale.

Il fuoriclasse serbo sul controverso “caso Australia”

In quella circostanza Djokovic aveva dichiarato di aver ottenuto un’esenzione medica per entrare nel Paese per giocare agli Australian Open poiché si era recentemente ripreso dal Covid-19. Tuttavia, il ministro dell’immigrazione del Paese Alex Hawke, ha cancellato personalmente il visto del 34enne campione serbo, sulla base del fatto che la sua presenza avrebbe potuto incitare a «disordini civili» e incoraggiare sentimenti anti-vaccino.

Djokovic alla Bbc: «Speravo di poter giocare per molti più anni»

Un argomento delicato e una posizione ferma, quello del vaccino anti-Covid, su cui il tennista serbo conferma di non voler fare passi indietro. Tanto che, argomentando sulla sua contrarietà al siero anti-Covid, Djokovic spiega anche che: «Non sono mai stato contrario alle vaccinazioni». Confermando anche di aver fatto i vaccini da bambino. Salvo però aggiungere a stretto giro di aver sempre «sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel proprio corpo». Tanto che, entrando nel merito delle polemiche e delle recriminazioni del caso Australia, nell’intervista ad ampio raggio alla Bbc – la prima da quando è stato detenuto a Melbourne a gennaio – Djokovic affronta la questione della speculazione sulla tempistica del suo caso di positività, che risale a dicembre. Discutendo apertamente del proprio atteggiamento nei confronti del vaccino. Confessando anche la speranza nutrita per un po’, e poi sconfessata dai fatti, che i requisiti di vaccinazione in alcuni tornei cambiassero.

«Ma i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo»

Fiducioso di «poter giocare per molti più anni». Ma, al tempo stesso, coriaceo nella sua posizione. Fermo nei suoi convincimenti, che lo hanno portato a confermare di essere disposto a rinunciare alla possibilità di diventare statisticamente il più grande tennista di tutti i tempi. «Perché i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. E io sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile»…

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