Camera, slitta l’esame della proposta di legge sull’eutanasia. Maggioranza divisa, se ne riparlerà a marzo
Slitta l’esame a Montecitorio della proposta di legge sull’eutanasia. L’aula della Camera ha detto sì (“con 196 voti di differenza”, come ha annunciato il presidente di turno Fabio Rampelli) alla proposta dei relatori della legge sul fine vita di rinviare il provvedimento alla prima seduta utile della prossime settimana. Rampelli ha chiarito che la prima seduta utile sarà quella a partire da martedì 15 febbraio. Ma dopo l’esame del decreto legge sulla proroga dello stato di emergenza per il Covid.
Eutanasia, alla Camera slitta l’esame della proposta di legge
A chiedere il rinvio lo stesso relatore della legge il grillino Nicola Provenza. “Nell’ottica di continuare il lavoro della Commissione di ascolto e sintesi di tutte le forze politiche, insieme al collega Bazoli abbiamo l’intenzione di continuare questo lavoro”, ha detto. “Per dare al Paese una norma di civiltà e più equilibrata possibile”. La realtà è che sulla delicata proposta di legge la maggioranza è divisa e in aula non si è trovato l’accordo. “Sappiamo bene che sarà rinviato al mese di marzo, perché dopo questo passaggio si concluderà la discussione”, ha spiegato nel suo intervento Giorgio Trizzino, dei 5Stelle.
Maggioranza divisa, se ne riparlerà a marzo
“Non cominciare a votare da questa settimana significa che se ne riparlerà a marzo. Perché in Parlamento ci sono decreti in scadenza. Che sorpassano un testo di legge che aspetta da 40 anni di essere approvato”, così a sua volta Riccardo Magi (+Europa). Sul provvedimento sono state presentate circa 200 proposte di modifica. Da parte anche di forze di maggioranza (circa 50 solo dalla Lega), alcune anche soppressive di parti della legge. “La Lega è profondamente contraria alla legge sul fine vita in discussione alla Camera”. Così il leghista Alessandro Pagano in aula a Montecitorio. Che ha parlato della “distruzione delle nostre radici autentiche. Della nostra anima”.
Rampelli perde la pazienza: chi non è interessato esca dall’aula
Nel corso del dibattito non sono mancati momenti di tensione. Più volte il presidente di turno Fabio Rampelli ha richiamato i colleghi al silenzio. “Vorrei evitare di interrompere continuamente l’oratore per richiamare l’aula al silenzio. Questione che mi è stata posta dai diretti interessati. Ma anche dai deputati che vogliono ascoltare questo delicato dibattito. Che ricordo attiene a ‘morte volontaria medicalmente assistita’. Chi non è interessato molto semplicemente esca fuori dall’aula”. Così alzando la voce il vicepresidente di Fratelli d’Italia, rivolgendosi in aula ai deputati che parlavano durante il dibattito, ‘coprendo’ con un brusio generale e costante gli interventi degli oratori. Un richiamo che è stato accompagnato dagli applausi di molti parlamentari.