Bergamo, i familiari delle vittime querelano Montesano per il tweet negazionista sulle bare

10 Feb 2022 18:44 - di Sara De Vico

Quel tweet brucia. Fa male e non può essere giustificato. I  familiari delle persone morte per Covid a Bergamo, quelle custodite nelle bare del triste corteo funebre di camion militari, decidono di querelare Tommaso Montesano. Il giornalista di Libero, figlio dell’attore Enrico,  che in un cinguettìo dal sapore negazionista aveva scritto che “le bare di Bergamo stanno al covid 19 come il lago della Duchessa sta al sequestro Moro”.

Bergamo, i familiari querelano Montesano

La querela, che contesta il “gravissimo vilipendio alla memoria e alla dignità di migliaia di vittime“, è stata depositata dall’avvocato Consuelo Locati. Che rappresenta il pool degli avvocati impegnati nella causa civile di 500  contro la Regione Lombardia e il governo. “La querela riguarda simbolicamente tutti  i familiari che hanno avuto i loro cari su quei camion militari”, spiega all’Agi Locati, figlia di una di quelle vittime. I reati ipotizzati sono vilipendio contro la pietà dei defunti e diffamazione aggravata.

Il tweet offende la pietà dei defunti

“È palese l’intento vergognosamente offensivo e diffamatorio del signor Tommaso Montesano”, si legge nella querela. “Tanto più grave perché attuato nello svolgimento della professione giornalistica. E amplificato per mezzo di un social network. Teso a negare una delle verità storiche più tristi del dopoguerra. E a offendere non solo la sottoscritta ma anche la memoria di quei feretri, di quelle vittime morte nell’abbandono dai propri cari. L’unico suo fine”, aggiunge la donna che firma l’esposto, “era quello di screditare e infamare le vittime. E  con esse il dolore di tutti i familiari. Al solo esecrabile fine di abbracciare teorie negazioniste pericolose anche sotto il profilo dell’incitamento all’odio e della stessa salute pubblica”.

Lo sdegno per il vilipendio alla memoria

Consuelo Locati parla del sacrosanto diritto a indignarsi dei familiari. “Per un’ulteriore mancanza di rispetto per il dolore che già hanno vissuto. Un altro pezzo di dignità tolta ai propri cari. Quei corpi accatastati. Cui è stata negata la dignità della sepoltura. E che erano invece trasportati con rispetto e dignità dai militari che guidavano quei camion“.

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