Quirinale, anche Lidia Ravera “stronca” Riccardi: “E’ contrario al Ddl Zan, quindi divisivo”
Il ddl Zan conta più del Quirinale. Contro la proposta del candidato di bandiera Andrea Riccardi non si è fiondato solo il partito Gay con il portavoce Fabrizio Marrazzo. Anche un altro nome “pesante” all’interno dell’intellighenzia di sinistra come la scrittrice Lidia Ravera ha sonoramente bocciato il fondatore della Comunità Sant’Egidio. L’essere contro il ddl Zan e la sua posizione a favore del matrimonio tradizionale bastano per impallinare Riccardi. La sua candidatura non avrebbe avuto la possibilità di successo- come subito detto da Renzi-. Ma fa ridere come a sinistra ci si dilani pure su un a candidatura di bandiera se ad essere sfiorati sono i diritti Lgbt. Pur in un momento cruciale come quello che sta vivendo la politica.
Lidia Ravera: “Andrea Riccardi divisivo. Contrario al Ddl Zan”
Diritti gay e matrimoni omosessuali sono più importanti di un nome condiviso: sia pure l’unico emerso dopo settimane di veti nel Pd. La figura del Presidente della Repubblica dovrebbe “essere al di sopra delle parti. Però una parte del mondo cattolico è contraria al Ddl Zan. So cosa è Sant’Egidio e immagino che faccia parte di quei settori del mondo cattolico.Che crede nella coppia monogamica eterosessuale, fondamento della famiglia e della Chiesa”. Lidia Ravera, interpellata dall’AdnKronos stronca così la possibile candidatura al Quirinale del fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Arriva fuori tempo massimo perché la prima votazione per il Colle si prospetta con una valanga di schede bianche. riccardi non avrebbe avuto possibilità. E pure, la voglia di accapigliarsi all’interno dell sinistra non cessa. La scrittice di “Porci con le ali” ricorda che “qualsiasi appartenenza totalizzante è divisiva. Ma non si può nemmeno pretendere di avere un Presidente della Repubblica che non abbia un pensiero e un mondo di riferimento. Riccardi è qualcuno che ha fatto politica e ha fondato Sant’Egidio”.
“Riccardi proposto da chi sostiene il ddl Zan”
“La cosa positiva – aggiunge la Ravera – è che da un Presidente che abbia fondato Sant’Egidio mi aspetterei più sensibilità per gli ultimi: cosa che è mancata finora a livello di politica professionale, abbandonata al volontariato, alle Ong, a Medici Senza Frontiere. Sarebbe interessante che la crescita della disparità e della disuguaglianza diventasse un problema politico”. Su Riccardi è tornato a parlare anche il suo primo detrattore, Fabrizio Marrazzo, ribadendo, a una manciata di minuti, dal voto per il Quirinale, il pollice verso il fondatore della comunità di Sant’Egidio. “Un candidato a presidente della Repubblica deve essere super partes e rispettare la parità dei diritti. Come oggi esiste il matrimonio per le coppie eterosessuali, stesso diritto deve essere dato anche le coppie Lgbt+. L’ipotesi di Andrea Riccardi ci lascia dunque perplessi”.
“Sembra esserci una contraddizione visto che i partiti che hanno avanzato il suo nome, sono gli stessi sostenitori della legge contro l’omotransfobia – aggiunge Marrazzo -“. sposando in pieno il lodo Ravera. “D’altronde, anche la stessa senatrice del Pd Cirinnà, ad oggi, non si è ancora espressa sul referendum in merito al matrimonio egualitario. E favorevole o no? Non è forse una contraddizione candidare un candidato che sul matrimonio Lgbt ha posizioni di retroguardia? Ci deve essere un chiarimento da parte del Pd”. La sinistra è sempre la stessa, non cambia mai.