Migranti, per la Ocean Viking scatta un nuovo fermo amministrativo. Batosta per la Ong

12 Gen 2022 17:23 - di Fortunata Cerri
Ocean Viking

Fermo amministrativo per la Ocean Viking, la nave di soccorso noleggiata dall’organizzazione europea di ricerca e soccorso in mare Sos Mediterranee e gestita in collaborazione con la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc). Il fermo è scattato dopo oltre undici ore di ispezione nel porto di Trapani. Poco più di un anno dopo il rilascio dell’imbarcazione da un altro fermo amministrativo durato cinque mesi, la nave è stata nuovamente bloccata, per motivi che non sono collegati al precedente provvedimento.

Ocean Viking, fermo amministrativo

«Dopo il fermo della Ocean Viking nel luglio 2020, Sos Mediterranee, in collaborazione con l’armatore della nave e delle autorità dello Stato di bandiera (la Norvegia) ha intrapreso sforzi amministrativi e tecnici per soddisfare i nuovi standard di sicurezza richiesti dalle autorità italiane – spiegano dall’ong – Nel dicembre 2020, un altro Port State Control (un’ispezione delle navi straniere nei porti nazionali, ndr) aveva confermato che tutti i requisiti erano stati soddisfatti e tutte le carenze rilevate durante l’ispezione di luglio erano state corrette».

Ocean Viking, le carenze rilevate

Questa nuova ispezione è avvenuta ieri. Questa volta, le principali carenze rilevate dai funzionari del Port State Control sono relative a un’altra area della nave: i container sul ponte di poppa della Ocean Viking.

«Durante questa ispezione, è stato valutato che queste strutture, aggiunte alla nave per fornire riparo ai naufraghi e contenere le attrezzature necessarie per il nostro lavoro di salvataggio, devono essere registrate in modo diverso – spiegano da Sos Mediterranee –. La certificazione di queste strutture come “carico” è messa in discussione, ben due anni e mezzo dopo che tali strutture sono state installate in un cantiere professionale e certificate da tutti gli organismi di regolamentazione pertinenti. 5.108 persone sono state salvate dal pericolo in mare dall’inizio delle operazioni di questa nave, e altrettante hanno trovato riparo e sicurezza all’interno di queste strutture».

«Un’ispezione durata undici ore parla da sola»

Sulla questione oggi è intervenuta anche Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia. «Non contestiamo la facoltà, garantita dal Memorandum di Parigi, di fare Port State Control (un’ispezione delle navi straniere nei porti nazionali, ndr) – ha detto parlando con l’Adnkronos – ma ci limitiamo a sottolineare che l’attenzione nei confronti della nostra nave è evidentemente più alta di quella che non viene utilizzata di norma. Non solo nella frequenza dei controlli, ma anche nell’approfondimento e nello “scrupolo” di ogni singolo controllo. Un’ispezione durata undici ore parla da sola».

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