Letta cita la sua parrocchia per avere più migranti. Ma taceva quando il suo parroco era minacciato dai rom

12 Gen 2022 17:51 - di Penelope Corrado
Letta parrocchia

Enrico Letta ha citato la sua parrocchia, Santa Maria Liberatrice, a Testaccio, per motivare la necessità di avere più migranti in Italia. “Ho ascoltato un dato nella parrocchia che frequento: nel 2021 ci sono stati 87 funerali, 3 matrimoni, 18 battesimi. Non c’è altro da aggiungere. Sono dati abbastanza impressionanti”. Così il segretario dem, intervenendo all’Agorà su ‘I fenomeni migratori e la nostra idea di società.

Peccato che, quando tre anni fa la sua stessa parrocchia era balzata alle cronache per le minacce dei rom (chiedevano il “pizzo” all’anziano parroco) Letta fosse rimasto silente. “Quando parliamo di questioni migratorie – ha detto oggi – abbiamo per forza il bisogno di unirle, oltre che alle normali dinamiche di mobilità per guerre, carestie, drammi economici, cambiamento climatico, anche alla nostra società e all’impoverimento della nostra società, all’inverno demografico”, ha spiegato il segretario del Pd. Quello dei migranti “per noi non è un tema da nascondere ma sul quale aprirci, aprire una discussione molto franca che affronti i temi per quello che sono -ha sottolineato Letta-, sapendo che la consapevolezza collettiva è fondamentale attorno a questo tema: se non se ne parla trionfa la paura dell’altro”.

Letta cita il bollettino della parrocchia per uno spot pro-migranti

“Se non si è in grado di affrontare tutti i problemi legati ai fenomeni migratori non possiamo approntare le soluzioni. Molte sono locali, ma gli strumenti non possono che essere sovranazionali. I fenomeni avvenuti nel ’14, ’15, ’16 rendono essenziale che se ne parli e che si approntino strumenti che non ci sono”, ha proseguito Letta.

Il segretario del Pd ha spiegato che “la gran parte degli strumenti comunitari sono stati costruiti negli anni ’60-’80. Ma i fenomeni migratori sono esplosi nei 2000 e dal 2005 l’Unione europea non ha più avuto nessuna capacità di fare riforme istituzionali e approntare strumenti efficaci per le sfide nuove. I Trattati comunitari così come sono non rendono efficace la costruzione di strumenti all’altezza delle sfide migratorie perchè finiscono per obbligare alla ricerca di consensi larghi, fino all’unanimità che, con l’allargamento e la posizione netta dei Paesi centro-orientali, rende impossibile arrivare alle evoluzioni che noi immaginiamo”.

Il caso del racket dei rom: intervenne anche il cardinale Lajolo, Letta no

La parrocchia di Letta è un esempio scolastico anche per altri dati statistici. Ne sa qualcosa don Ernesto Grignani, il parroco di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, fino a luglio del 202o. L’anziano sacerdote della parrocchia di Testaccio aveva denunciato nel novembre 2018, il racket dei rom, finendo anche sotto scorta. si accalcavano a tutte le ore del giorno e della notte fuori dagli uffici della parrocchia, al civico 2 di via Lorenzo Ghiberti, fosse un problema che esacerbava gli animi testaccini, a causa anche degli atteggiamenti spavaldi degli stessi nomadi. In quel caso il sacerdote ebbe la solidarietà pubbluca di molti esponenti politici: tra di loro anche Giorgia Meloni e Marco Minniti. Stranamente Letta non proferì una sola parola a riguardo. Evidentemente, all’epoca, andava a messa a Parigi.

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