Il prof “rosso” Cappelli contro Speranza: “Non capisco come la sinistra possa sentirsi rappresentata da lui”

3 Gen 2022 11:34 - di Alberto Consoli
Il prof Cappelli

Guido Maria Cappelli, professore di letteratura italiana all’università L’Orientale di Napoli, uomo di sinistra per formazione, è uno degli accademici che hanno una visione critica della gestione della pandemia. Sono balzate alle cronache le sue «lezioni all’aperto» a Napoli, in Galleria Principe, destinate agli studenti che non hanno il green pass. Fa parte  della cosiddetta Commissione Dupre (Dubbio e precauzione), che sulla pandemia tenta di andare oltre il pensiero dominante. Uomo di sinistra, spiega in un’intervista a la Verità quale sia il suo Pantheon: “Per quanto mi riguarda Antonio Gramsci, Pier Paolo Pasolini, Curzio Malaparte. Mi sono iscritto al Pci a 18 anni, poi Pds, poi una vaga simpatia per il centrosinistra. Poi ho vissuto in Spagna appassionandomi a José Luis Zapatero e Podemos. Da qualche anno, però, non voto: mi considero completamente in libera uscita. Non riesco a credere che l’estrema sinistra in Parlamento sia oggi rappresentata dal ministro Roberto Speranza».

Guido Maria Cappelli: “In questi anni non abbiamo applicato misure sanitarie”

A chi gli dà del Masaniello il professor Cappelli risponde, rivendicando – come nelle sue lezioni all’aperto– «il potere della parola. Dobbiamo poter confrontarci. Tornare a parlare». Gli hanno rinfacciato di rinnegare che esista un’emergenza sanitaria. Niente di più falso, spiega: «Non la nego affatto. Dico che in questi due anni non abbiamo applicato misure sanitarie, bensì politiche. Misure che rispondono alla simbiosi nefasta tra pubblico e privato». E prosegue il raginamento: «Non sono un esperto, ma rilevo che ogni strategia alternativa è stata accantonata. Non sono stati costruiti nuovi ospedali e nuovi reparti di terapia intensiva; nulla è stato fatto sullo sviluppo delle cure domiciliari, sulla sicurezza nelle scuole, sul potenziamento dei trasporti pubblici. E sono passati quasi due anni. Stiamo forse puntando a una medicalizzazione permanente, un richiamo vaccinale perpetuo? In questo caso credo che il dibattito vada perlomeno approfondito».

Cappelli: “Virologi in tv tra medicina, narcisismo e scatti d’ira”

Un dibattito da approfondire, certo, ma che Cappelli vede sminuito costantemente dagli esperti, virologi e medici che affollano il dibattito pubblico. Allora la domanda sorge spontanea: ‘Crede agli esperti oppure no’ ? «”Credere” agli esperti è un atto di fede, il contrario della scienza – risponde alla Verità il professor Cappeli”. Che è molto severo: “Noi abbiamo a che fare con degli sciamani, che pretendono di guidarti senza spiegarti il perché e il percome. E nel farlo, si contraddicono continuamente, rifiutando di interloquire”. Ne consegue che “Non è soltanto la libertà pubblica a uscirne intaccata, ma la stessa autostima del cittadino. Il quale è ridotto a uno stato infantile, in cui vede collassare il suo diritto di mettere bocca in ciò che lo riguarda”. Non è certo un fatto personale contro i virologi in tv. Semmai il loro è un contributo alla confusione:  «Signori che ne sparano una dietro l’altra, in una strana mescolanza di politica, medicina, narcisismo, nevrosi personali, scatti d’ira. Non li considero veri scienziati».

 

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