Golden Globe, Jane Campion e Spielberg vincono l’edizione boicottata dal mainstream. Delusione per Sorrentino

10 Gen 2022 11:05 - di Bianca Conte
Golden Globe

Il potere del cane, il western crepuscolare della regista Jane Campion. E West Side Story, il musical diretto da Steven Spielberg, hanno vinto i premi più importanti ai Golden Globe in una edizione low profile dei riconoscimenti del cinema e della televisione. Un’organizzazione su cui è calata la mannaia politically correct dopo dopo le polemiche sorte negli scorsi mesi sulla scarsa inclusività della Hollywood Foreign Press Association. Un’accusa a cui l’establishment della stampa estera di Hollywood ha risposto con un tempestivo restyling che, però, non ha convinto. E non solo la rete Nbc – che si è rifiutata di mandare in onda la cerimonia di premiazione dei Golden Globes –. Ma anche la maggior parte degli attori e degli artisti nominati, che hanno deciso di boicottare la consegna dal vivo dei premi 2022.

Golden Globe 2022, Jane Campion e Spielberg vincono l’edizione castigata dal politically correct

Dunque, Jane Campion è la migliore regista e il suo Il potere del cane il miglior film drammatico ai Golden Globe 2022. La regista neozelandese si aggiudica la vittoria della 79esima edizione del premio 28 anni dopo l’Oscar per Lezioni di piano. Quindi, premiato il musical di Steven Spielberg West Side Story, e la serie tv Succession, i riconoscimenti agli attori sono andati a Nicole Kidman (quinto premio su 17 nomination) per Being the Ricardos. A Will Smith per King Richard. E a Andrew Garfield per il musical Tick, Tick… Boom! Mentre Kate Winslet ha ricevuto il premio come migliore attrice protagonista per la miniserie Omicidio a Eastown. Delusione, invece, per gli italiani in corsa: Paolo Sorrentino, regista di È stata la mano di Dio. Ed Enrico Casarosa, in gara con il film d’animazione Luca.

Doppia delusione per l’Italia: nessun premio per Paolo Sorrentino e Enrico Casarosa

La navigazione verso il successo americano della pellicola di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio, s’incaglia sulla tappa dei Golden Globe. L’edizione 2022 del premio della Hollywood Foreign Press Association, che passerà alla storia del premio come quella super-light, senza cerimonia televisiva, premiazione in diretta, divi e red carpet, consegna la prima delusione al nostro cinema, preferendo al titolo italiano, nella categoria “miglior film in lingua straniera” Drive My Car del giapponese Ryûsuke Hamaguchi. Una doppia delusione, per l’Italia, che come detto, oltre che con la pellicola di Sorrentino, concorreva anche con Luca: il film di animazione Disney Pixar firmato dall’italiano Enrico Casarosa, a cui i giurati hanno preferito Encanto, una produzione Disney con canzoni originali di Lin-Manuel Miranda.

Ora per il film di Sorrentino “È stata la mano di Dio” si spera negli Oscar

Ma il viaggio di Sorrentino prosegue, dritto alla meta. Un viaggio fatto di trionfi. Iniziato con la vittoria del Leone d’Argento-Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello Mastroianni (a Filippo Scotti, come migliore attore emergente) alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia. E, ancora, un viaggio che procede spedito con le candidature di È stata la mano di Dio ai Critics Choice Award e agli IPA Satellite Award, sempre nella vetrina del “miglior film in lingua straniera”. Con la consapevolezza che, data la differenza tra i membri votanti (agli Oscar migliaia di addetti ai lavori, ai Golden Globe un centinaio di giornalisti stranieri), i Golden Globe non sono da ritenersi particolarmente indicativi per poter ipotecare chi potrebbe o meno vincere gli Oscar. Le cui candidature saranno annunciate l’8 febbraio, con la serata di gala e di premiazione in calendario per il prossimo 27 marzo.

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