Euro, dopo 20 anni la moneta unica ha sempre meno fan: un italiano su quattro tornerebbe alla lira

18 Gen 2022 17:04 - di Carlo Marini
Euro lira

Dal 2002 ad oggi i cittadini hanno avuto modo di assimilare l’euro, ne hanno valutato pregi e difetti e ”ora il resoconto è prevalentemente positivo, anche se non mancano perplessità e critiche”, anche se una quota importante tornerebbe alla lira. Sono passati 20 anni dal passaggio passagio dalla vecchia alla nuova valuta ma c’è ancora un 27% che è infatti nostalgico della vecchia e cara lira. E’ quanto emerge dall’indagine Swg. Alla domanda ”lei personalmente, se fosse possibile, vorrebbe che l’Italia abbandonasse l’euro per tornare alla lira?” solo il 56% ha detto categoricamente no. e il 17% non saprei. Esaminando dati del 2015 emerge che il numero di persone che vorrebbe utilizzare ancora la vecchia valuta è in calo del 9% (era il 36%) mentre il cambio piace a un 10% in più (era il 46%).

Solo il 56% degli italiani si dice convinto che l’euro sia stata la scelta giusta

Dopo 20 anni di lira due italiani su tre approvato il passaggio dalla lira all’euro mentre rimane un 23% che rimpiange la vecchia valuta italiana. E’ quanto emerge dall’indagine di Swg. Secondo i dati del sondaggio il 19% ritiene che l’ingresso della moneta europea sia stata giusta, a cui si aggiunge un altro 47% che concorda nella valutazione finale ma ritiene che ”avrebbe dovuto essere gestita diversamente”, per un totale che arriva al 66%. Che sia stata una decisione sbagliata invece continua a pensarlo il 23% della platea mentre il restante 11% ha risposto ”non saprei.

Tra fan dell’euro e nostalgici della lira

”Dal 2002 ad oggi i cittadini hanno avuto modo di assimilare la moneta unica, ne hanno valutato pregi e difetti e ora il resoconto è prevalentemente positivo, anche se non mancano perplessità e critiche”, scrive Swg. ”Sono sempre meno coloro che reputano la moneta unica una limitazione che danneggia le politiche economiche del Paese; mentre si sta lentamente espandendo l’opinione per cui essa sia una garanzia per la stabilità e per la solidità dell’export delle imprese italiane”, spiega l’istituto.

Alla domanda ”ritiene che la permanenza nell’euro per l’italia sia:” ha risposto ”una risorse imprescindibile per la stabilità economica” il 24%, a cui si aggiunge un altro 19% secondo cui rappresenta ”un vantaggio per le nostre esportazioni e, quindi, per le imprese e i lavoratori e un 18% che lo ritiene ”un vincolo utile per il rispetto di regole senza le quali la nostra economia sarebbe più debole”. Complessivamente la somma delle opinioni positive sull’euro è del 61%; mentre a ritenere che la moneta unica sia ”un ostacolo alla possibilità di manovra che il governo avrebbe ritornando alla lira” è il 21%. Infine a rispondere ”non saprei” è il restante 18%.

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