Due bombe sociali innescate contro i lavoratori: inflazione e robot. Gli scenari

24 Gen 2022 15:17 - di Antonio Saccà
Inflazione

La generazione odierna vive situazioni  epocali in modo non appariscente quanto sarebbe necessario, anzi oscurate dalla clamorosa pandemia. Circostanze  che fanno dubitare di un’alterazione radicale del  codice umano, un  mutamento, una mutazione, non credo esagerato quanto detto. Esponendo si capirà perché è realistica la previsione. Circoscriverò un evento  che non è epocale ma avrà effetti notevolissimi e durevoli e diventerà epocale connesso ad un altro evento.

L’inflazione ci rovinerà

L’inflazione che sta insorgendo nella economia mondiale soprattutto occidentale  ha gravità possente negli Stati Uniti diramandosi per l’Europa. L’inflazione rovinerà milioni e milioni di persone, mentre fino ad oggi i sistemi sociali  hanno reagito sia pure con difficoltà e rovine sanando disoccupazione e miseria. Con difficoltà e rovine, ribadisco, la disoccupazione che verrà non potrà essere vinta, accadrà l’opposto: una disoccupazione indipendente dalla inflazione  e  irrisolvibile, dicevo, dovuta alla robotica unita all’ intelligenza artificiale.

Se i robot sostituiranno l’uomo

Siamo pervenuti ad un grado di non umanità incredibile,  addirittura la selezione per scegliere persone al lavoro ad un  esame attraverso un robot dotato di intelligenza artificiale. Nessuna fantasia contro l’uomo avrebbe immaginato che per assumere un uomo occorresse impiegare un robot con intelligenza artificiale; sia pure disposta dagli uomini. E’ tanto  rovinosa l’immagine che l’uomo espone di se stesso, che  degrada perfino parlarne, respingendola. Non fosse che le cose accadono e bisogna prenderne atto e magari dover compararsi con quanti ritengono la vicenda un progresso della tecnica. A quale suprema sostituzione dell’uomo è pervenuta la macchina, quasi che progresso fosse il perfezionamento delle macchine non dell’uomo: e non è che perfezionando le macchine l’uomo si perfezioni. L’aver reso possibile la guerra nucleare non è stato un perfezionamento dell’umanità. Non ogni invenzione è progresso.

La tecnologia sia al servizio dell’uomo

Questo del robot esaminatore come progresso è ancora più degradante, rende visibile la caduta dell’uomo con motivazioni economi ciste: si risparmia usando il robot; o efficientiste, il robot è neutro, oggettivo, scientifico, e dunque il rapporto umano tra esseri umani dissolto! Superato. Ipotizzo la prosecuzione dell’evenienza: un robot che fa esami di assunzione ad un altro robot, una società radicalmente robotizzata con  intelligenza artificializzata. Questi processi sono irrevocabili, posta la premessa, il resto segue . Il robot connesso all’intelligenza artificiale invaderà i minimi processi della società. Evidente che arriveremo alla robotizzazione automatizzata, il  robot con l’intelligenza artificiale avrà a che fare con dei robot magari meno intelligenti: robot operai, esecutori, ma non vi sarà lotta di classe.

Qualche inventore paranoico sosterrà che tali soggetti sono programmati dall’uomo quindi è il trionfo dell’uomo! Tale soggetto paranoico come i paranoici coglie la realtà  storpiandola: è vero che è il trionfo dell’uomo ma il trionfo dell’uomo contro l’uomo, e di pochi su moltissimi. Infatti. Che sorte avranno i lavoratori sostituiti dai robot? Ecco, questo l ’enigma. Al paranoico non interessa, non sarebbe paranoico se avesse contributi di umanità. Ma il problema esiste,  problema, incredibilmente non percepito o non affrontato: ossia preferiamo il robot all’uomo. Ed invece bisogna tentare e trovare soluzioni , concepirle, ipotizzarle. Abbassare l’orario di lavoro? È un’ipotesi da discutere. Credere che si possa mantenere lo stesso sistema sociale quando i mezzi di produzione cambiano, è follia. Le classi sociali sorgono e periscono insieme ai mezzi tecnici ai quali attecchiscono la loro funzione sociale.  Banalmente, le lavatrici meccaniche hanno fatto sparire le lavandaie. Banalizzo all’estremo ma è così.

La disoccupazione da tecnologia

Allora? Se i robot lavorano non lavorerà l’uomo. Sarà l’uomo a scomparire. Ma l’uomo scomparirà dal lavoro ma esisterà. Lo lasciamo perire di fame? Lo facciamo ammalare? Ridurremo l’orario di lavoro al minimo, tuttavia pagando salario, stipendio? Questo esige una totale modificazione del profitto. E’ concepibile che un privato dia paga a chi lavora minimamente perché mediante le macchine la produzione è grandiosa? D’altro canto, se licenzia e usa il robot a chi vende la merce prodotta? I lavoratori potrebbero associarsi e suscitarsi l’autoccupazione; lavorando secondo le opportunità del mantenimento dell’impresa e dell’occupazione? O si arriverà a quello che in un mio saggio definisco:il robot sociale, vale a dire: lavorino i robot e la società si spartisca la produzione, che sarà sconfinata. Perché è inimmaginabile quanto produrremo e a che livelli di utilizzazione delle tecniche perverremo. Inimmaginabile. La sola inconcepibilità consiste nel credere di automatizzare la produzione senza curarsi delle persone inoccupate. Ecco perché l’inflazione prossima sarà micidiale. Si congiunge con la disoccupazione da tcnologia. E la doppia disoccupazione, da inflazione e da tecnologia, forse la reggerà soltanto in Cina. Ma in Cina non è che reggano, subiscono. E impongono. Qualcuno per altre vie ci vuole far subire ma non risolvere?

 

 

 

Commenti

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  • Adelio Bevagna 24 Aprile 2022

    con i robot risparmiano sul rdc.