Djokovic confessa: ho violato l’isolamento quando ero positivo per un’intervista. Rischia 5 anni di carcere

12 Gen 2022 10:05 - di Roberto Frulli
Djokovic

Novak Djokovic confessa di aver violato l’isolamento obbligatorio mentre era contagiato. E, quindi, a questo punto, si risolve un problema, quello con il governo australiano che non vuole farlo entrare nel Paese ritenendolo un no vax ma, al contempo, se ne apre un altro per la violazione dell’isolamento obbligatorio.

Due giorni dopo essere risultato positivo al coronavirus Djokovic ha infranto le regole di isolamento per incontrare un giornalista per una intervista.

Lo ammette lui stesso su Instagram. Djokovic ha ammesso che sì, avrebbe dovuto rimandare l’appuntamento con il giornalista.

“Mi sono sentito in dovere di condurre l’intervista a L’Equipe perché non volevo deludere il giornalista“, ha scritto Djokovic nel post di Instagram.

Il numero uno del tennis mondiale ha garantito che, in quell’occasione, ha ”preso le distanze sociali e ho indossato una mascherina, tranne quando è stata scattata una fotografia“.

Nel post, il campione serbo ha anche accusato il suo agente di aver commesso un errore nel modulo di viaggio per l’Australia, dove è andato a giocare gli Open Australian 2022.

E’ invece ”disinformazione”, ha aggiunto, quella che sostiene che sia andato in giro dopo il test positivo del 16 dicembre.

E ora? Una decisione sul caso Djokovic non verrà presa prima di domani, ha detto l’agenzia di stampa australiana Aap.

Resta, al momento, sospesa la sua partecipazione agli Australian Open 2022 della prossima settimana, perché il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke potrebbe cancellare il suo visto.

”Gli avvocati di Djokovic hanno recentemente fornito lunghe ulteriori osservazioni e documentazioni di supporto ritenute rilevanti per la possibile cancellazione del suo visto“, ha affermato oggi l’ufficio di Hawke. “Naturalmente, questo allungherà i tempi per una decisione”, ha aggiunto.

Ma, secondo il quotidiano australiano The Age, “i funzionari dell’immigrazione australiana stanno esaminando una serie di errori e discrepanze sui documenti di viaggio e quelli sul Covid di Novak Djokovic e l’indagine “del Dipartimento degli affari interni sulla star del tennis si è ampliata fino a includere la sua violazione dei requisiti di isolamento in Serbia, le dichiarazioni errate sul suo modulo di iscrizione al viaggio e le incongruenze alla data del suo test Covid”.

”Dopo le ammissioni del tennista serbo su Instagram, gli affari interni stanno ora esaminando la discrepanza tra la data dichiarata e quella ammessa: la pena per aver fornito false prove è una detenzione di cinque anni“.

In realtà il campione di tennis, che non è vaccinato, è entrato in Australia con un certificato di guarigione dal Coronavirus che ha contratto lo scorso 16 dicembre.

 

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