Covid grave per la figlia di Boris Johnson. La neonata ora sarebbe in via di guarigione

20 Gen 2022 16:09 - di Redazione
Boris Johnson

Paura per il primo ministro britannico Boris Johnson, la cui figlia di appena un mese e mezzo sarebbe stata “gravemente colpita” dal Covid-19. Secondo una fonte citata dal Daily Mail, Romy Iris Charlotte Johnson – figlia del primo ministro e di Carrie Johnson – sarebbe tuttavia “in via di guarigione” dopo aver contratto il virus quando aveva cinque settimane di vita.

La figlia di Boris Johnson gravemente colpita dal Covid

Giovedì scorso, Downing Street aveva annunciato che un familiare di Johnson era risultato positivo al coronavirus. Secondo il Daily Mail, sarebbe stata la neonata ad essere risultata positiva.

Dopo quell’annuncio, il primo ministro aveva annullato una visita nel Lancashire e non era apparso in pubblico per alcuni giorni. Un portavoce si era limitato a dichiarare che Johnson avrebbe seguito le linee guida per i vaccinati che hanno avuto contatti stretti con persone positive.

Nel Regno Unito annullate le restrizioni

Nel Regno Unito la pandemia starebbe per trasformarsi, secondo gli scienziati britannici, e per diventare endemia. Impossibile dire se gli esperti hanno azzeccato le previsioni. Quel che è certo è il calo costante dei contagi che ormai va avanti da giorni. Ma, soprattutto, il fatto che ospedali e terapia intensiva non siano mai andate in sofferenza durante questa quarta ondata caratterizzata dalla variante Omicron. Di qui la scelta della Gran Bretagna di annullare tutte le restrizioni, dalla mascherina al green pass.

Falcone: scelta giusta perché il numero delle ospedalizzazioni è basso

“Gli inglesi – dice all’Adnkronos Salute il virologo Marco Falcone, professore associato di Malattie infettive dell’Università di Pisa – si sono sempre dimostrati molto decisi nelle loro scelte” su Covid-19 “e non hanno mai temuto troppo di sbagliare, anche se alcune scelte non sono state sempre corrette come quando all’inizio il governo britannico propose la ricerca dell’immunità di massa salvo poi tornare clamorosamente indietro. Sicuramente però oggi le condizioni sono totalmente diverse perché il numero delle ospedalizzazioni e dei morti in Gran Bretagna è bassissimo, nonostante i casi aumentino, quindi la scelta del Regno Unito ha una base scientifica”.

In Italia ancora troppi i ricoverati

“Quello che è ancora differente in Italia – sottolinea l’esperto – è il numero di ricoverati, anche in area critica, e il numero di decessi quotidiani. Quando anche in Italia vedremo un calo di questi dati, quando la curva si appiattisce e torniamo in una condizione simile a quella che c’è oggi nel Regno Unito“, per Falcone “potremo anche noi cominciare ad allentare le misure e dare maggiore libertà. Noi siamo rispetto alla Gran Bretagna indietro di 1-2 mesi – ricorda Falcone – perché loro partirono con l’ondata di Omicron 1-2 mesi prima di noi, quindi probabilmente a noi serve ancora un po’ di tempo perché il numero di ricoverati è troppo alto, le strutture sanitarie sono ancora troppo piene di pazienti Covid. Quando questi numeri caleranno e calerà il numero dei morti, sicuramente anche da noi ci sarà un allentamento di questo tipo di misure”.

 

 

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