Colle, al via l’«operazione scoiattolo». Berlusconi a Roma per reclutare i Grandi elettori indecisi

10 Gen 2022 9:49 - di Valerio Falerni
Berlusconi

Domani Silvio Berlusconi calerà su Roma per dirigere in prima persona quella che il suo staff ha ribattezzato come operazione scoiattolo. Si chiama così l’opera di reclutamento telefonico dei Grandi elettori dispersi nel gruppo Misto e che il Cavaliere spera di saldare a quelli del centrodestra in vista del fatidico quarto scrutinio per il Quirinale. Ne servirebbero poco più di 50, sebbene un politico navigato come Clemente Mastella abbia alzato la posta dopo aver calcolato un «cinque per cento di fuoco amico».

Berlusconi arriverà domani nella Capitale

Franchi tiratori a parte, per altro neutralizzabili attraverso la diversa scritta sulla scheda per ciascun gruppo (“Silvio Berlusconi“, “Berlusconi Silvio“, “S. Berlusconi” e via invertendo), la giornata di ieri è stata più che positiva per l’ex-premier, che ha infatti incassato la “benedizione” alla propria candidatura da parte di Antonio Lopez,  segretario del Ppe. «Con Silvio al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi – ha detto -, l’Italia diventa imbattibile». Parole importanti, soprattutto rassicuranti. Perché smentiscono i profeti di sventure che già annunciano un’Italia isolata in Europa se Berlusconi dovesse ascendere al Colle.

Venerdì vertice del centrodestra

Sul piano personale, invece, le parole di Lopez sbianchettano anche l’unico neo della giornata di ieri: l’appello a ritirarsi in favore di Draghi lanciato al leader di Forza Italia dalla senatrice Maria Rosaria Rossi. Un vero colpo basso che Berlusconi non si aspettava alla luce dei ruoli ricoperti dalla parlamentare, oggi con Brugnaro e Toti, nel cerchio magico di Arcore. Ma torniamo alla cosiddetta “operazione scoiattolo”. Berlusconi vuole portarla a compimento prima del vertice di venerdì con Meloni, Salvini e gli altri leader del centrodestra. In quella sede, infatti, il Cavaliere dovrà scoprire le carte che ha in mano. Se la possibilità di tagliare il traguardo del Quirinale è concreta, si procederà suo suo nome. Diversamente, i leader di FdI e Lega lo esorteranno a rinunciare a e a favorire l’intesa con altri gruppi. La vera partita comincia adesso.

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