Bomba migratoria in arrivo dall’Africa: due milioni di sfollati vittime della guerra in Etiopia

1 Gen 2022 17:22 - di Redazione

Migranti, dall’Africa in arrivo una nuova minaccia. Lo sottolineano fonti dell’Ue, secondo le quali la guerra in Etiopia ha già provocato lo sfollamento di 2 milioni di etiopi dal Tigrè, migliaia dei quali si sono rifugiati in Sudan. E di lì intendono andare in Libia per poi fare rotta verso il nostro Paese.

E’ stato Libero  ad interessarsi della questione due giorni fa. “Il Sudan – ha scritto Libero – vuole riconoscimenti politici ed aiuti economici ma per il momento si parla di trattenere o lasciar passare una piccola parte dei rifugiati che potrebbe arrivare da un’area che conta qualcosa come 200 milioni di abitanti, con sacche di povertà estreme ed estese”.

“Ufficialmente – prosegue il quotidiano – la guerra nel Tigrè è iniziata come risposta del governo centrale etiope all’attacco da parte dei separatisti del Fronte di liberazione del Tigrè (Tplf), contro alcuni soldati federali nella caserma principale di Macallé, la capitale regionale. Il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha sfruttato l’occasione per chiudere i conti con i separatisti e in particolare con il Tplf che ha governato il Paese per quasi 20 anni dopo la presa del potere nel 1990. Ci sono di mezzo questioni etniche molto radicate, odi di razza di cui raramente si parla da noi, nell’Occidente politically correct per cui l’Africa è abitata solo da vittime”.

Ne aveva scritto in estate anche Fausto Biloslavo, reporter del Giornale. Biloslavo aveva definito il Tigrè “una bomba umanitaria che rischia di esplodere definitivamente con la carestia ed i primi segnali di un’epidemia di colera. Il risultato sarà un flusso di profughi e migranti in fuga verso l’Europa”.

«Quello che vediamo è una grave crisi umanitaria con 1.850.000 persone a rischio di carestia e con un uso costante della violenza nei confronti dei civili e lo stupro come arma di guerra» aveva dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. Tutti rifugiati eritrei o sfollati interni, che rischiano di morire di fame. Inevitabile che alimenteranno il flusso di migranti verso la Libia dove i rifugiati vogliono imbarcarsi per raggiungere l’Italia.

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