Toscana, le proposte di FdI per gli Stati generali della Salute. Primo: fuori la politica dalle nomine
Una commissione di controllo regionale sulle nomine in sanità; investimenti su Case della Salute e ospedali di comunità; confermare le Usca, le Unità assistenziali di continuità assistenziali; ripensare le tre grandi Asl; assumere gli infermieri in graduatoria; aumentare le borse per le specializzazioni in Medicina. Sono le proposte di FdI per la sanità toscana, al centro di un convegno del partito in vista degli Stati generali della Salute.
FdI a confronto con il mondo della sanità toscana
L’incontro è stato aperto da un rappresentante del Nursind regionale, il sindacato degli infermieri, che a più riprese ha lanciato un grido d’aiuto «per la grave carenza di personale che affligge pronto soccorso e ospedali», e da un rappresentante del volontariato sociale, altro segmento importante per rispondere alle richieste dei cittadini in materia sanitaria. Insieme a medici, infermieri, istituzioni, al presidente dell’Agenzia regionale di Sanità, ai rappresentanti delle Farmacie pubbliche, ai sindacati del settore medico, è stato discusso il pacchetto di proposte di Fratelli d’Italia, illustrato dal consigliere regionale Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, alla presenza del capogruppo in Consiglio regionale Francesco Torselli e del deputato Giovanni Donzelli. Un dossier, frutto di incontri e confronti, che raccoglie le idee e proposte di FdI nell’ambito del futuro assetto regionale sanitario.
Petrucci: «Fuori la politica dalle nomine in Sanità»
«Chiediamo, innanzitutto, che la politica smetta di condizionare le nomine in Sanità. Proponiamo, quindi, una Commissione di controllo regionale per le nomine: vogliamo che siano fatte sulla base delle competenze e del merito e non in base a logiche politiche», ha spiegato Petrucci, sottolineando che «si dovrà sempre di più investire sul territorio». «La sfida dei prossimi anni – ha chiarito il consigliere regionale di FdI – sarà quella delle Case della Salute e degli ospedali di comunità. Serve una legge quadro regionale perché fino ad oggi le Case della Salute sono state realizzate non in base alle necessità dei territori, ma sulla base di accordi e amicizie politiche, per cui assistiamo a vaste aree in cui per chilometri non si trova alcuna struttura e altre zone dove tra una Casa della salute e l’altra ci sono meno di dieci chilometri. Si deve portare avanti questo progetto per garantire servizi a tutti».
Più borse di studio e più infermieri
Per FdI «si devono anche aumentare le borse di specializzazione in medicina, perché è troppo ampia la forbice tra laureati e borse disponibili. Si assumano subito gli infermieri che attualmente sono in graduatoria, sui presidi sanitari grava una paurosa carenza di personale che mette a rischio i servizi rivolti ai cittadini».
Confermare le Usca e ripensare le Asl
«Si devono poi confermare, anche dopo la fine della pandemia, le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale, che si sono dimostrate essenziali in questa emergenza sanitaria: una vera e propria macchina da guerra». «Con le Usca – ha ricordato ancora Petrucci – è assicurata la continuità assistenziale al domicilio decongestionando gli accessi ai pronto soccorso e ospedali. Bisogna, poi, ripensare le tre grandi Asl della Toscana. La riforma del 2015 del duo Rossi-Saccardi non ha funzionato. Le tre Asl si sono dimostrate inappropriate a una governace efficace del sistema sanitario. Un modello sanitario che – ha sottolineato l’esponente di FdI – ha creato megalopoli ospedaliere nelle città svuotando le periferie, privando intere aree dei loro presidi sanitari, indebolendo i territori».
Torselli: «La sanità deve tornare a essere vicina ai cittadini»
Di un «palese fallimento» della riforma Rossi-Saccardi ha parlato anche Torselli, ricordando che «le megalopoli sanitarie di Firenze, Pisa, Siena sono eccellenze a cui i cittadini si rivolgono nel caso di patologie importanti, manca invece la sanità di prossimità». Uno scenario che conferma che «le Usca sono fondamentali e sono da potenziare». «Serve una sanità che torni vicina ai cittadini, servono presidi territoriali, servono distretti che facciano sentire i cittadini vicini alla sanità. Il superamento della riforma Rossi-Saccardi è il ritorno alla territorialità».
Donzelli: «Da FdI proposte concrete per rivoluzionare la sanità toscana»
«La sanità deve essere a misura di cittadino, di paziente non a misura di struttura politica come fatto finora dal Pd in Toscana. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo fatto proposte concrete per rivoluzionare la sanità regionale, per aiutare medici e infermieri. È un percorso importante che proseguirà in futuro», ha concluso Donzelli, ringraziando i dirigenti locali per il lavoro svolto e per l’impegno per «creare una sanità in cui i cittadini possano riconoscersi: più meritocrazia e meno amici della politica».