Niente McDonald’s alle Terme di Caracalla. Il Consiglio di Stato rigetta il ricorso del colosso Usa

28 Dic 2021 13:58 - di Redazione

Niente McDonald’s alle Terme di Caracalla a Roma. Premiata la tutela della preziosa area archeologica e paesaggistica. La VI sezione del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del colosso statunitense sull’apertura di un McDrive alle Terme di Caracalla. Ne dà notizia con soddisfazione il Codacons. Che era intervenuto in giudizio contro la multinazionale per  difendere il decoro urbano.

Il Consiglio di Stato rigetta il ricorso di McDonald’s

Con il ricorso dinanzi al Consiglio di Stato McDonald’s Development Italy Llc impugnava la sentenza del Tar che aveva bloccato i lavori per l’apertura di un fast food . E del relativo parcheggio nelle aree di viale Guido Baccelli. I giudici hanno di fatto confermato le obiezioni dell’associazione dei consumatori. “L’area in cui si trova l’immobile è tutelata”, si legge nelle motivazioni del Consiglio di Stato. “Valle della Caffarella, Appia antica ed Acquedotti, inclusa nel Centro Storico tutelato come sito Unesco, in area attigua alle Terme di Caracalla, per la quale le Norme tecniche di attuazione  prevedono espressamente l’obbligatorietà del procedimento di autorizzazione paesaggistica.

Niente fast food alle Terme di Caracalla

Nell’atto si ricorda l’attribuzione “sia alla Regione sia al Ministero il potere di ordinare la sospensione di lavori. Atti ad alterare i valori paesaggistici del territorio. A tutela sia dei beni già vincolati sia di aree che si intende tutelare con l’imminente adozione di un futuro vincolo paesaggistico. Si tratta, pertanto, di un potere che può essere esercitato anche a salvaguardia di aree o immobili non ancora dichiarati di interesse culturale o paesistico. Nel caso di specie peraltro, sulla scorta di quanto sopra evidenziato, la disciplina vigente conferma la sussistenza del vincolo. E  la conseguente necessità dell’autorizzazione paesaggistica, la cui mancanza ha pertanto in ogni caso giustificato e legittimato il ricorso al potere inibitorio in esame”.

Quella contro l’apertura del fast food a Caracalla è stata un battaglia storica anche di Fratelli d’Italia con Fabio Rampelli. Che in un’interrogazione di due anni fa chiedeva lumi sui vincoli dell’area archeologica. “Il fatto – diceva il vicesegretario della Camera – che vada preservato il genius loci per ogni opera d’arte e che non c’è compatibilità tra il complesso archeologico delle Terme di Caracalla, i panini con hamburger e le patatine industriali di Mc Donald’s dovrebbe essere chiaro»

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