Mattarella bis? No, grazie. Meloni: “Il prossimo presidente dovrà ricucire una nazione lacerata”

31 Dic 2021 11:04 - di Giovanni Pasero
Mattarella bis, Meloni

«Se qualcuno sta lavorando per un bis di Mattarella abbia il coraggio di dirlo senza usare strumentalmente il virus. Quella di rieleggere un presidente per il secondo mandato è una prassi che non si può consolidare, e del resto lo stesso Mattarella si è più volte detto indisponibile». Così Giorgia Meloni in un’intervista a Il Messaggero nella quale ha anche fatto il punto sulle elezioni per il Quirinale.

Mattarella bis: le ragioni del no della Meloni

In particolare, a proposito dell’atteso discorso di fine anno di Mattarella, Meloni dice a Ernesto Menicucci: «Dal presidente mi piacerebbe ascoltare parole di ricucitura delle divisioni. Credo che il ruolo di un presidente della Repubblica sia quello di tornare a far sentire ogni italiano cittadino a pieno titolo, anche chi pone domande legittime sulla durata ed efficacia dei vaccini o sul perché sia ancora segreto il costo di produzione e di vendita. Invece gli ultimi mesi e le scelte del governo ci consegnano una comunità nazionale lacerata».

“Draghi al Quirinale? Con qualsiasi presidente si deve tornare al voto”

E sull’eventualità del premier Draghi al Colle, la leader di Fratelli d’Italia invita ad attendere. «Non ho ancora gli elementi per dire come FdI voterebbe su un’eventuale candidatura di Draghi. E mi pare che lui stesso stia chiedendo garanzie prima di tutto alla sua maggioranza. In ogni caso, anche se Draghi non andasse al Quirinale, per noi con la fine del mandato di Mattarella si dovrebbe considerare conclusa anche l’esperienza del governo da lui promosso, e si dovrebbe tornare al voto, in ogni caso». E su Berlusconi al Colle, la Meloni dice all’intervistatore. «Se confermerà la sua disponibilità, è un ottimo candidato. Il centrodestra sarà compatto sul suo nome e mi auguro che possa raccogliere consensi anche oltre il perimetro della nostra coalizione. Il centrodestra rappresenta la maggioranza degli italiani e ha i numeri per essere decisivo. Dopodiché, nel caso di altri scenari, per noi la cosa che conta di più è che la coalizione rimanga compatta».

“Voglio rifare An? Quello era il nostro punto di partenza”

L’intenzione è di ricostruire una nuova Alleanza nazionale? Giorgia Meloni risponde chiaramente. «An era il nostro punto di partenza, non quello di arrivo. A noi sta compiere il nostro tratto di questo cammino. FdI ha appena compiuto 9 anni e si è rivelata un piccolo miracolo, ma non ci accontentiamo. Oggi abbiamo l’ambizione di guidare il campo dei conservatori e rappresentare una destra di governo moderna ed occidentale, alternativa ai dettami del mainstream e a difesa dell’interesse nazionale. È una proposta politica che può essere maggioritaria in Italia».

 

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