La vera pandemia è la perdita di fiducia nelle istituzioni e nel futuro

30 Dic 2021 19:09 - di Antonio Saccà

E’ drammatica la situazione alla  quale si cerca di dare soluzione con un controllo sociale esteso e propagato lentamente. La finalità consiste o consisterebbe nel dilatare la vaccinazione  presso che a tutti e nel ribadirla tante volte finché il virus malridotto di dose in dose perdendo mortalità, decadrebbe. O, se non muore non uccide, divenendo una influenzetta o meno. Insomma, per i vaccinati  la malattia si ridurrebbe ad  un passaggio fluente, assai male per i non vaccinati. Vi è tuttavia l’enigma indocile delle varianti. E se pur vaccinati delle varianti non sono offuscate dai vaccini?  Molti soffrono  questa possibilità e sono renitenti ai vaccini.Pure a coloro che ne diffidano, sorge, come sempre, una società furtiva che si sottrae alla società obbligata; e  maggiore è l’obbligatorietà della società ufficiale, massima la renitenza e l’origine di società alternative furtive,  svariate  società nella Società.

Lavoro più pandemia: una situazione drammatica

Scrivo da decenni. Già nel libro “Lavoratore imprenditore”, del 1999 e  nel libro: “Dal  lavoratore imprenditore al cittadino  imprenditore”, 2012, in centinaia di articoli affermavo chee  alla riduzione del bisogno di lavoro dovuto alla accresciuta produttività, alla robotica, all’automazione, alle delocalizzazioni, al fallimento di imprese, i lavoratori possono contrapporre soltanto la “loro” imprenditorialità e non attendere alcuna soluzione dalle imprese, dal padronato, specie multinazionale. Errore storico non rendersi, i lavoratori, imprenditori. Ma vi si perverrà, irrimediabilmente. Avremo una duplice imprenditorialità; quella del profitto, la consueta, e quella per l’occupazione, l’impresa dei lavoratori. L’impresa del profitto mira al profitto incurante se deve licenziare o delocalizzare; l’impresa per l’occupazione usa il profitto in funzione dell’occupazione, ad esempio, invece di licenziare abbassa l’orario di lavoro, o lavora maggiormente, o diminuisce i salari, gli stipendi, agisce a mantice pur di sopravvivere e mantenere l’autoccupazione. Avverrà, è un obbligo evolutivo.

Cittadini in cerca di alternative: i pericoli

L’impresa per il profitto non darà occupazione se non residuale, robotizzerà, automatizzerà il sistema, dunque i lavoratori saranno obbligati a farsi imprenditori, anche. Ma tutta la società diverrà imprenditorializzata. Il cittadino  sarà costretto a farsi imprenditore. Se il bisogno di lavoro scema ciascuno dovrà autoccuparsi, questo come prospettiva generale. In fase pandemica avremo, dicevo, tante “società segrete” come all’epoca del proibizionismo, scuole segrete, negozi, sale da ballo, trasporti nei quali vaccinazioni, maschere, tamponi non sono richiesti anzi rinnegati. Diventando la società ufficiale sanzionatrice, il cittadino si difenderà creando una alternativa sotterranea, anzi l’ha già creata: vi è una  solidarietà catacombale non necessariamente dei non vaccinati ma di chi non accetta le forme in cui si propone, la vaccinazione e si esclude la libera decisione individuale; in presenza di una situazione critica quand’anche aumentino le vaccinazioni e si proclamino rischi pur aumentando le vaccinazione: il che suscita una contraddizione deludente sui rimedi.

Quante vaccinazioni occorreranno?

Il risultato, porzioni di società alternativa. Se dopo tre, quattro, cinque dosaggi vaccinali, i contagi, mortali o no che siano, resteranno, e si dichiarerà ancora di stare accorti; e si progetteranno chiusure, le società alternative si propagherebbero con onde temporalesche. I fautori dei vaccini obbliganti e diffusi puntano su di una carta che potrebbe non riuscire vincitrice del tutto. Il tempo costituirà  l’essenza della vicenda. Quante vaccinazioni occorreranno per disinnescare il virus, ed occorrerà una vaccinazione mondiale? Se potremo tranquillizzarci a tali condizioni occorreranno secoli. Intanto gli uomini sgattaiolano. Se la società ufficiale progetta tali mirabilie millenaristiche, la società  reale si articola in ruscelletti e crea micro società solidali. Hai l’automobile, la metti a disposizione. Cucini, anche per dei nuovi amici. Insegni, eccoti mio figlio. In cambio ti aiuto a pulire casa. La definivo, nei miei libri, questa animazione, “permuta sociale”.

Al dunque, quando la società ufficiale non riesce a risolvere anzi incombe, il cittadino risolve da sé alla spiccia per sfuggire ad obblighi che gli appaiono irrisolutivi. Alla quarta, quinta, settima, decima dose il virus si fiaccherà? Non lo sappiamo. Se quatto miliardi di abitanti del pianeta saranno vaccinati ne rimangono tre miliardi da vaccinare. Il virus si dissesterà? Non lo sappiamo. Il cittadino  pensa in luoghi ridottissimi.

I cittadini imparano ad autogestirsi

Si accorda con il vicino di casa, risolve pranzi, viaggi, scuola, compra vendite fuori controllo.  Se per montare in un autobus devo pagare un tampone, mi rendo solidale con un automobilista. Danneggio la società? Ma se a vaccinazioni diffuse viviamo succubi dei contagi! Potrei giungere a sostenere che è la società a danneggiarmi con decisioni errate. Ma c’è da esserne sicuri, scopriremo altri rimedi, con e oltre  i  vaccini. Insorgerà una spinta in tal senso e forse saremo grati ai vaccini di aver attenuato la gravità del virus. In questo periodo transitorio le micrsocietà “segrete” si diffonderanno furtive, pioneristiche, come naufraghi che toccano le sponde rivedendosi in un’isola nell’oceano e  si abbracciano felici di sopravvivere  dai  marosi e dai pirati. In ogni caso, da questa pandemia usciamo, quando usciremo, con una accertata esigenza di società autogestita. Abbiamo compreso che lo Stato facilmente se ne ha occasione tende a formulazioni inefficaci non sempre favorevoli alla società. Le microsocietà , società solidali e l’autoccupazione sono indicative e da proporre. Disgraziatamente talvolta il cittadino deve difendersi anche dallo Stato.

I vaccini e le altre soluzioni

Possiamo contemporaneamente essere autoritari e inconcludenti. Certo, massima comprensione. Con i vaccini ripetuti a distanza sempre accorciata si sta tentando uno scopo clamoroso: fiaccare il virus con anticorpi  successivi da ridurlo sopportabile , addirittura osando  concepire che persino le varianti vengano tramortite da questo martellio vaccinale. Tentativo colossale, ammirabilissimo. E persino i contagi sarebbero un soffio  di malanno. Dunque? Cerchiamo pure intensissimamentre altre soluzioni, aggiuntive non sostitutive, ai vaccini. Intanto molti agiscono tentando una salvezza autonoma, autosufficiente. L’impresa di lavoratori, la vendita on line, lo scambio di prestazioni  non saranno eliminati. Anche la microimprenditorialità. Perché se il debito degli stati, l’inflazione e la pandemia si congiungeranno, l’individuo avrà come salvezza se stesso ed il prossimo.  La diffidenza verso le Istituzioni è il risultato sociologico di questa pandemia. Ma le Istituzioni hanno la più veemente possibilità per riguadagnare la passione civile dei cittadini. Per dirlo nettamente: la vera pandemia è la perdita di fiducia nelle Istituzioni e nel futuro. Saperlo è l’inizio della “salute”, non soltanto fisica.  Bene le microsocietà , ma non contro la Società (lo Stato).

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