I presidi del Lazio: «Basta con gli orari a doppia fascia. Si pensi piuttosto ai trasporti pubblici»
Scuola nel caos, trasporti pubblici sotto accusa. A due giorni dall’obbligo di vaccinazione per il personale scolastico, prof e non, i presidi denunciano la drammatica situazione dei trasporti. Uno dei temi al centro della mobilitazione e delle occupazioni degli studenti. “Noi dirigenti scolastici condividiamo quanto denunciato dai ragazzi. Gli scaglioni orari vanno eliminati. I trasporti non funzionano. E da settembre sono sempre più frequenti gli arrivi a scuola in ritardo”. Il j’accuse è della presidenza dell’associazione presidi per il Lazio, Cristina Costarelli.
I presidi del Lazio con gli studenti: i trasporti non funzionano
Che si schiera al fianco degli studenti romani in protesta contro la doppia fascia oraria imposta dal ministero. “Con l’anno nuovo – dice la preside – chiediamo un tavolo di incontro e confronto su questo argomento. Con tutte le istituzioni coinvolte: prefetto, regione e aziende di trasporto”. La misura è colma. I mezzi pubblici restano la pecora nera della filiera. Principali ‘sede’ di contagio a causa della mancanza di controlli.
Lo scaglionamento è inutile, potenziare i mezzi pubblici
“E’ da agosto che noi dell’Anp Lazio ci battiamo su questo tema che andrebbe lasciato all’autonomia organizzativa della scuola. Da quanto ci risulta, lo scaglionamento è inutile”, spiega la Costarelli. Che pregiudica seriamente il tempo libero e sport degli studenti. “Molti studenti, pur entrando più tardi, si muovono in anticipo magari perché le famiglie si attivano ad una certa ora. O perché temono di non arrivare in tempo. I controlli sul riempimento dei bus non oltre l’80% non vengono effettuati. Senza da ultimo contare le conseguenze degli arrivi in ritardo a scuola, del rientro a casa alle 17 dunque a pomeriggio inoltrato. Dovuti alla scarsezza di frequenza dei mezzi pubblici”.
I ragazzi che viaggiano in treno costretti a tornare a casa
“Io personalmente sono testimone dei ritardi di una consistente parte dei ragazzi che viaggiano in treno – riferisce Costarelli – Il plesso nei pressi della Stazione Termini è infatti frequentato soprattutto da ragazzi che vengono da fuori Roma e che pur prendendo il treno due ore prima, spesso arrivano in ritardo. Da parte nostra la tolleranza c’è, dato il contesto, ma non può essere illimitata. E così siamo purtroppo stati costretti a rispedire a casa studenti giunti a scuola alla 11 invece che alle 9.50, dopo anche due ore di viaggio impiegate per venire a scuola”, a tempo perso.