Destra in lutto: è morto a Genova Eugenio Minasso. Fu consigliere regionale e deputato di An
Il mondo della destra è in lutto: è morto Eugenio Minasso, già deputato di Alleanza Nazionale e del Popolo della Libertà. Nato a Sanremo 62 anni fa, dal 7 settembre scorso Minasso era ricoverato all’ospedale San Martino di Genova per i postumi del Covid che aveva superato alla fine dell’estate. Di professione consulente aziendale, l’esponente politico oggi scomparso è stato più volte eletto consigliere regionale della Liguria prima di approdare, nel 2008, alla Camera dei Deputati. Lascia la moglie e due figli.
Minasso era nato a Sanremo 62 anni fa
Dopo la fine del Pdl, come altri esponenti di provenienza An, nel 2013 Minasso aderisce al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. È una fase di grande confusione politica, soprattutto a destra, e anche il nuovo soggetto politico ha vita breve. Il 2015 trova infatti Eugenio coordinatore regionale di Area Popolare. In tale veste sostiene con successo la candidatura a governatore di Giovanni Toti. La sua passione per la politica è la stessa che oggi anima la figlia Roberta, consigliere comunale di Imperia nella maggioranza che a sostegno del sindaco nonché ex-ministro Claudio Scajola. L’ultimo impegno di Minasso risale alle elezioni regionali del settembre dello scorso anno, con il sostegno alla lista di Forza Italia.
Dal 2017 era il patron dell’Imperia Calcio
Il gusto per l’impegno politico non gli impedisce tuttavia di coltivare anche quello per il calcio. È infatti il 2017 quando affianca la Gramondo & C. nella gestione dell’Imperia Calcio, diventandone presto punto di riferimento e patron. Puntuale arriva il successo sotto forma di promozione della squadra in Serie D. Come accaduto per la politica, anche la passione per lo sport trova un erede. Questa volta nel figlio Pietro, calciatore proprio dell’Imperia. Sebbene Minasso fosse ricoverato da tempo, la città ha appreso con stupore e dolore la notizia della sua morte. E così anche il mondo della destra, sotto le cui insegne ha militato e dove tutti ne ricordano la dedizione e la competenza, mai disgiunte dall’affabilità del tratto. Alla signora Marcella e ai figli Roberta e e Pietro giunga anche il profondo cordoglio della direzione e della redazione del Secolo d’Italia.