Covid, il rianimatore Pesenti: i vaccinati non sono invulnerabili, indossino la mascherina
I vaccinati non sono invulnerabili, serve la mascherina, troppo spesso si vedono folle ammassate senza protezione, non abbassare la guardia neanche in luoghi aperti: Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano, coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus, avverte i vaccinati che si sentono, sbagliando, al sicuro. E che adottano comportamenti a rischio. Come frequentare luoghi affollati senza osservare il necessario distanziamento sociale e senza indossare la mascherina.
“Invito tutti a mantenere le misure anti-contagio“, a non abbassare la guardia. “Anche chi è vaccinato contro Covid non è invulnerabile. Non bisogna pensare di esserlo – ragiona Pesenti. – Non sto dicendo che il vaccino da solo non basta: basta perfettamente, perché nel 95-90-85 per cento dei casi, a seconda del livello di immunizzazione individuale, evita” l’impatto più grave della malattia.
“Ma veramente nessuno è invulnerabile – lancia un monito il Direttore del Dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano. – Se tutti i giorni una persona vaccinata va in un posto al chiuso pieno di gente col Covid, le sue probabilità di ammalarsi esistono“.
“Le cose più importanti sono sempre le stesse – ribadisce Pesenti all’Adnkronos Salute – distanziamenti, mascherina, lavarsi le mani e soprattutto vaccinarsi“, elenca.
Il vaccino “ormai lo abbiamo visto che funziona. Va fatto e vanno fatte le terze dosi“, senza dimenticare le misure per proteggersi dal rischio contagio. I numeri delle terapie intensive, anche se con l’aumentare della popolazione vaccinata è più difficile leggerli correttamente, lo dimostrano, sottolinea il coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus.
“Oggi in terapia intensiva penso che la percentuale dei non vaccinati sia ancora sopra o intorno al 60%“, rivela lo specialista. Che invita a rispettare le regole e a fare tutti la propria parte poiché, evidentemente, il restante 40 per cento è rappresentato dai vaccinati.
“Potremmo anche non arrivarci alla soglia critica” fissata per le terapie intensive, “se la gente fa la brava. Io spero che non ci arriviamo – auspica l’esperto – E’ importante non abbassare la guardia. Questo significa andare in giro con la mascherina, non confidare troppo nel ‘tanto, siamo all’aperto’. Quando esco per strada, spesso vedo folle ben più ammassate che in un teatro. Però all’aperto non hanno neanche la mascherina, per non parlare del distanziamento“.