Case “espropriate” dalla Ue, un golpe da fermare. Federproprietà: “Una misura folle e dannosa”

13 Dic 2021 15:19 - di Marta Lima

“La nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, attesa per il prossimo 14 dicembre, con la quale, di fatto, si procede a una sorta di esproprio ecologista degli immobili ‘non a norma’, è l’ennesima misura bizzarra della Ue e un altro colpo micidiale al mercato e al patrimonio immobiliare degli italiani, già messo a dura prova dalla riforma del catasto messa in cantiere dal governo Draghi. Legare l’efficienza energetica degli immobili a un divieto di vendita o affittare gli immobili è una misura inutile quanto penalizzante e va nella direzione opposta a quei provvedimenti di incentivazione e sostegno che la nostra associazione chiede da anni al governo e alle istituzioni Ue sul fronte del giusto e doveroso processo di efficientamento energetico degli immobili. Ma non saranno minacce o espropri a risolvere la questione che in Italia riguarda milioni di proprietari immobiliari, che da oggi vedono la Ue come una minaccia per le proprie case”. Lo dichiarano il  Responsabile Settore Finanze e Tesoro, Riccardo Pedrizzi, ed il Presidente di Federproprieta’, Giovanni Bardanzellu, che sottolineano come da ieri la Commissione Finanze della Camera sia impegnata nell’esame del DDl “Delega al Governo per la revisione del sistema fiscale”:
“In quella sede sarebbe necessario che i parlamentari prendessero posizione contro la direttiva europea in cantiere”.

L’attacco alla casa della Ue nel nome dell’ecologia

Nei giorni scorsi era arrivata l’ultimo annuncio della Commissione europea, la nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, attesa per il prossimo 14 dicembre, con la quale, di fatto, si procede a una sorta di esproprio ecologista degli immobili “non a norma”. In funzione dell’efficienza energetica degli immobili, si vuole impedire la vendita o l’affitto di quelli che non superino determinati requisiti. La portata del rinnovo della classe energetica dovrebbe essere proporzionata allo stato di partenza dell’immobile, dovrà cioè essere fattibile rispetto alla categoria energetica di partenza. Saranno esclusi gli edifici storici. Stando alle anticipazioni si dovrebbe arrivare a regime nel 2033, anno dal quale sarà obbligatorio per chi acquista ristrutturare entro tre anni l’immobile.

Federproprietà (Federazione Nazionale Proprietà Edilizia), che rappresenta e tutela circa 400.000 soci tra privati, società, consorzi e condomini , aveva inviato una lettera ai componenti della Commissione Finanze della Camera  con alcune riflessioni critiche sulla riforma del Catasto, fortemente criticata dalle associazioni che difendono i proprietari di case e il settore immobiliare più in generale.

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