CasaPound, chiesti 2 anni e 8 mesi per l’irruzione alla Rai del 2008. Fu una protesta contro “Chi l’ha visto?”

2 Dic 2021 14:57 - di Redazione
CasaPound

CasaPound e l’irruzione nella sede Rai del 2008. La procura di Roma ha chiesto una condanna a due anni e otto mesi per i dodici imputati. L’irruzione fu una forma di protesta contro il programma ‘Chi l’ha visto?’ avvenuta il 3 novembre 2008, dopo che la trasmissione aveva mandato in onda le immagini degli scontri avvenuti a Piazza Navona. Tra gli imputati, nel giudizio con rito abbreviato, ci sono alcuni leader ed esponenti di CasaPound tra i quali Gianluca Iannone e Simone Di Stefano.

Le accuse per i dodici sono di resistenza, violenza e minaccia a incaricati di pubblico servizio aggravate dal numero dei partecipanti. Nel procedimento la Rai e’ parte civile, rappresentata dall’avvocato Marcello Melandri. La decisione del gup di Roma e’ attesa per il prossimo 10 febbraio.

A partecipare all’irruzione, che Iannone definì una “corsa futurista“, fu una trentina di giovani che scavalcarono i cancelli della sede Rai intrufolandosi nel cortile. Ad accorgersi dell’intrusione fu una guardia giurata che spiegò ai giovani che a quell’ora – era l’1,30 – non c’era più nessuno nelle redazioni.  Il gruppo si allontanò senza danneggiare nulla. Fu però imbrattata la targa della Rai. CasaPound in seguito parlò di iniziativa pacifica. Volevano spiegare a Federica Sciarelli che mandare in onda i primi piani dei militanti del Blocco studentesco era un modo per farli riconoscere e li esponeva a pericoli. Il video della protesta fu anche messo in rete per dimostrare che si era trattato di una iniziativa non violenta.

 

 

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