Anche Google censura il Natale: arrivano le “festività stagionali”: una follia dietro l’altra

6 Dic 2021 15:35 - di Gabriele Alberti
google Natale

Anche Google censura il Natale. Sappiatelo, dal 3 dicembre scorso sono iniziate le “festività stagionali”, bizzarra definizione. L’Europa ha fatto marcia indietro sul divieto di pronunciare il nome della festività cristiana più cara a i cattolici, ma il colosso di Mountain View no.  A giudicare dalle palline colorate che animano il Doodle del motore di ricerca l’azienda ha dato il peggio di sé: ha creato un upgrade coniando una nuova denominazione per non pronunciare o per non scrivere la pericolosissima parola «Natale». La definizione politicamente corretta dovrà essere «Buone festività stagionali 2021». Roba da matti.

Natale, Google nel doodle del motore di ricerca: “Festività stagionali”

Una follia dietro l’altra. La pretesa dell’inclusività basata su un’esclusione è il massimo dell’idiozia di fronte alla quale abbiamo la sventura di trovarci. Bisogna dire che  non risulta che Google  abbia mai dedicato un Doodle al Natale (ne ha creati oltre 4mila). O meglio, lo ha fatto ma sempre driblando la fatidica parola. “Il 25 dicembre 2017 ha scelto, ad esempio,  il semplice augurio di «Buone Feste». Insomma, la multinazionale ha sempre messo in pratica un laicismo in nome di una parvenza di inclusività e di rispetto ecumenico. Quest’ anno, con la dicitura «Festività stagionali», sembra di assistere invece a un sequel della prescrizione Ue, poi “rimangiata” dai burocrati di Bruxelles.

Google, il Natale come negli Usa: Season’s Greetings, ossia “Saluti della stagione”

C’è il sospetto – adombra il Giornale- che Google si sia ispirato alla direttiva della comunicazione della Ue. Uniformandosi, in tal senso, alla linea statunitense dove da tempo al posto di Merry Christmas si è fatta largo l’espressione Season’s Greetings, che per gli americani significa «Saluti della stagione». Una formula neutra che grida vendetta. Fa ridere (se non ci fosse da piangere la dicitura festività stagionali: di primo acchito uno potrebbe pensare a qualche nuova festa in calendario o che venga celebrata la festa dei lavoratori del turismo; o dei braccianti agricoli, i cosiddetti stagionali appunto. Come se in questo periodo ci fossero delle vacanze così, a caso, senza motivo. E non perché, invece, tutto deriva da tradizione culti profondamente radicati. L’ennesimo caso, dunque, che finisce per appiattire qualsiasi cultura e  differenze tra popoli e religioni.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *