Whirlpool, confermati i licenziamenti per 320 operai. Il tribunale rigetta il ricorso dei sindacati
Niente da fare per i 320 dipendenti della Whirlpool campana. Il Tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso per condotta antisindacale presentao da Fim Fiom e Uilm nei confronti di Whrilpool per la chiusura del sito di via Argine. Il verdetto rende eseguibile il licenziamento dei 320 lavoratori dello stabilimento campano.
Whirlpool, il ricorso dei sindacati
Nelle scorse settimane le rappresentanze sindacali avevano presentato un ricorso al Tribunale di Napoli. Per illegittimità dei licenziamenti e attività antisindacale. Per questo i licenziamenti erano stati rimandati. Anche perché all’udienza del 27 ottobre la multinazionale statunitense aveva presentato documentazione in inglese. Che andava tradotta in italiano. Per il giudice del lavoro il comportamento dell’azienda non è espressione di antisindacalità. Ma di “estrinsecazione del diritto di libertà di iniziativa economica. Previsto in Costituzione.
Il Tribunale rigetta il ricorso
La sentenza è arrivata questa mattina. A poche ore dall’inizio dell’assemblea convocata dai sindacati al sito di Napoli. Sul tavolo della convocazione le lettera di licenziamento partite ieri. E l’attesa per la decisione del tribunale del lavoro. Assemblea appoggiata da 2 ore di sciopero a fine turno dello stabilimento di Cassinetta a Varese. Dopo l’ultima fumata nera al Mise. Che nei giorni scorsi non era riuscito a trovare la quadra per evitare i licenziamenti. E garantire la continuità occupazionale dei lavoratori.
Via libera ai licenziamenti di 320 operai
Con un atto di arroganza la Whirlpool ha iniziato a inviare ieri le prime lettere di licenziamento. “Le comunichiamo il recesso della nostra società dal rapporto di lavoro con lei intercorrente”, si legge nella lettera. Con effetto immediato dal ricevimento della presente. Esonerandola dal prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso contrattualmente a lei spettante”. L’azienda conferma “le offerte di un incentivo all’esodo pari a 85mila euro lordi. In alternativa al suo trasferimento presso l’unità produttiva di Cassinetta di Biandronno”. Una scelta che i lavoratori potranno fare entro il 30 novembre prossimo.