Utero in affitto, via libera dei giudici: registrato all’anagrafe di Milano il “figlio” di due papà

6 Nov 2021 8:45 - di Redazione

Riconosciuto a pieno titolo il bimbo “figlio” di due papà. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di Milano. Che hanno ordinato al Comune di trascrivere integralmente l’atto di nascita di un bambino nato da una coppia gay. Negli Stati Uniti con la pratica dell’utero in affitto.

Riconosciuto il bimbo figlio di due papà

Il bimbo è figlio di un italiano e di un americano. Regolarmente registrati come suoi genitori negli Stati Uniti. I giudici hanno infatti dichiarato illegittimo il rifiuto del Comune Milano di riconoscere il bimbo. E hanno riaperto l’annosa questione della tutela dei bimbi nati con la maternità surrogata.

Nel 2018, come ricostruisce il Corriere della Sera, l’amministrazione comunale aveva iniziato a registrare tutte le nascita dei figli delle coppie di donne lesbiche. Concepiti con la fecondazione eterologa effettuata all’estero. Ma non quelli dei padri. Dal 2020 in poi, la sentenza della Corte di Cassazione indicava “l’adozione in casi speciali” come via privilegiata. E aveva interrotto il riconoscimento alla nascita. Un’operazione possibile dopo un’istruttoria con la perizia dei servizi sociali che stabilisce i diritti /doveri rispetto alla piena genitorialità.

L’adozione in casi speciali e i buchi della legge

Nel caso del bimbo nato durante la pandemia, tutti i documenti per permettere il viaggio internazionali sono stati sospesi. E i due padri hanno dovuto aspettare i tempi della adozione in casi speciali. Ora il Tribunale di Milano, anche in assenza di una specifica legge del Parlamento, ha dato il via libera all’atto della trascrizione. Perché trattandosi di minori «la tutela legale non può essere sospesa indefinitamente. I giudici specificano che i minori devono essere garantiti nella misura in cui «soggetto certamente “incolpevole”. Rispetto alle scelte operate da coloro che hanno contributo alla sua nascita. Anche quando mettono in atto una pratica illegale in Italia con la maternità surrogata.  Soddisfatto l’avvocato Alexander Schuster di Trento, legale della coppia: “In attesa della legge, i bambini vanno tutelati subito e questa à la strada“.

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