Tennis, il Cts fa marcia indietro sulla capienza alle Atp Finals: è caos biglietti. La rabbia della Fit
Marcia indietro del Cts sulla capienza del Pala Alpitur di Torino, dove domani prendono il via le Nitto Atp Finals di tennis, alle quali parteciperanno i campioni Berrettini, Djokovic, Tsitsipas, Rublev, Ruud, Medvedev, Hurkacz e Alexander Zverev. Contrariamente all’intenzione annunciata nei giorni scorsi, infatti, il Cts ha detto no all’aumento della capienza dal 60% al 75%, che si sarebbe giustificata con il fatto che il pubblico del tennis ha un comportamento più simile a quello degli spettatori di cinema e teatri, che a quello dei tifosi di altri sport, come per esempio il calcio.
La Fit costretta a rimborsare chi si è ritrovato senza posto
La notizia dello stop alla possibilità di riempire un numero maggiori di posti, che per altro era stata sostenuta anche dal sottosegretario Valentina Vezzali, è arrivata però fuori tempo massimo, alla vigilia dell’evento, quando i biglietti erano già stati venduti. Con tutti i disagi e disservizi che questo comporta. La Federazione italiana tennis, la Fit, ha fatto sapere che «non potrà purtroppo far altro che rimborsare integralmente, subito dopo la fine del torneo, coloro che non sono rientrati nel primo 60% di acquirenti».
La rabbia della Fit: «Facciano lo stesso con i teatri»
E il presidente Angelo Binaghi ha spiegato che «come uomo delle istituzioni non posso che comprendere e accettare la decisione del Cts. In un momento in cui i contagi da coronavirus stanno risalendo ogni forma di prudenza è giustificata. Proprio per questo, però – ha precisato – mi aspetto che adesso il Cts rispetti quanto pensava in tema di equiparazione fra appassionati di tennis e spettatori di cinema e teatri e riduca immediatamente anche la loro capienza al 60%».
Montaruli: «Inqualificabile. Il governo spieghi»
Sul caso è intervenuta anche la parlamentare torinese di FdI, Augusta Montaruli, chiedendo «conto del caos biglietti che sta avvenendo in relazione alle Atp finals di Torino, unico nuovo evento di rilevanza che la città possa vantare e che invece si sta trasformando in un danno per gli spettatori e, quindi, per la città, le sue attività economiche e pure l’immagine». «Ricevere la notizia il giorno prima di un cambio simile è inqualificabile», ha commentato Montaruli, sottolineando che «oltre che la tempistica, sconcerta apprendere come l’inversione avvenga senza alcuna attenzione per la reale modalità di partecipazione del pubblico alle competizioni sportive del tennis e soprattutto dopo un’intenzione di deroga ufficialmente espressa». L’esponente di FdI, quindi, ha annunciato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo di riferire sulla vicenda.