“Super green pass”, l’appello degli ex-grillini a Mattarella: «Presidente, non firmi il decreto»

26 Nov 2021 19:22 - di Redazione
Super green pass

«Illustrissimo presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la invitiamo a non controfirmare il decreto, rimandandolo al Consiglio dei ministri per un ripensamento critico». Il decreto cui si riferiscono gli ex-grillini, ora nel Misto con la sigla Alternativa, è quello che istituisce il Super green pass. Uno strumento che a giudizio dei firmatari innesta sulla gestione della crisi pandemica una «deriva gravemente incostituzionale». Sotto il profilo politico, l’iniziativa segnala invece la volontà del gruppo nato dagli espulsi del M5S, di mettere gli ex-colleghi di fronte ai loro tradimenti. Il Super green pass è il terreno ideale per fare concorrenza e accelerare una decomposizione politica già in atto.

Concorrenza ai 5Stelle sul “Super green pass”

«Tutta l’Italia – si legge ancora nell’appello – è chiamata a sacrifici per superare la crisi. Questi non possono essere irrazionalmente inflitti ad un gruppo della popolazione, isolandolo, senza alcuna base scientifica, considerandola come più contagiosa rispetto alla parte della popolazione che si è vaccinata. Si tratta infatti di una evidente discriminazione di natura politica ed ideologica, frutto di una vera crociata mediatica degna forse di uno Stato etico ma certamente non di uno stato di diritto occidentale». A loro avviso, il Super Green pass discriminerebbe «fra popolazione vaccinata e non vaccinata» sulla base dell’esercizio di un diritto soggettivo.

Ritorno alle origini no-vax

Il riferimento è alle «restrizioni per l’accesso al trasporto pubblico locale che certo non impattano sul segmento più ricco della popolazione». Parole che riecheggiano le vecchie battaglie no-vax di marca grillina. Non a caso, ovviamente. Soprattutto la “messa in mora” di Mattarella sul Super green pass, che sa tanto di 5Stelle delle origini. «Un suo ulteriore silenzio – scrivono i parlamentari di Alternativa –  non è più tollerabile. Anche perché inibisce evidentemente, per rispetto della Sua alta carica, l’intervento ex-post della Corte Costituzionale nonché della magistratura ordinaria di cui Lei presiede il Consiglio Superiore».

 

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