Reddito di cittadinanza, i giovani imprenditori: «È assistenzialismo puro. Per noi solo mancette»

15 Nov 2021 17:30 - di Redazione

Puro assistenzialismo. E un costo improduttivo per lo Stato. È una bocciatura senza appelli al reddito di cittadinanza quella di Jacopo Moschini, da un mese presidente dei giovani imprenditori di Confindustria. Che critica duramente le modifiche apportate dal governo alla misura bandiera dei 5Stelle, introdotta tre anni fa.

Reddito di cittadinanza, Moschini: assistenzialismo e costi inutili

“Il Reddito di cittadinanza è un’altra misura assistenzialista. Che ha un senso in una società come quella italiana, soprattutto in questa fase di difficoltà post-pandemia. Ma come era stato ampiamente previsto da Confindustria per come è stato costruito, per lo Stato rappresenta solamente un costo improduttivo a spese dei contribuenti. Il collegamento con il mondo del lavoro non ha mai funzionato. È ormai evidente – taglia corto Moschini – che l’obiettivo del RdC sia l’assistenzialismo fine a se stesso”.

In manovra zero attenzione ai giovani

Ma le critiche dei giovani imprenditori riguardano in generale l’intera politica di Palazzo Chigi sui giovani. “Sul tema giovani – incalza Moschini – bisogna prima chiarire qual è la definizione di politiche per i giovani. Perché se intendiamo bonus e mancette come il bonus cultura, è un conto. Se si intende sgravi, incentivi alla imprenditorialità, è un altro conto”. “Nella manovra di bilancio sembra che le politiche per i giovani rientrino esclusivamente nella prima categoria, quella assistenzialista. Perciò mi sento di definirla una manovra contro e non a favore dei giovani perché non pone le basi per un futuro solido rinviando solamente la questione senza affrontarla“.

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