Paraguay, liutaio e figlia 14enne uccisi in casa per il furto di violini Stradivari: fermati 3 tedeschi
Il furto di alcuni violini Stradivari sarebbe il movente del duplice delitto avvenuto ad Aregua, a est della capitale Asuncion, in Paraguay, dove un archeologo liutaio e la figlia adolescente sono stati uccisi il 22 ottobre scorso nella loro casa. I due, entrambi tedeschi, Bernard von Bredow, 62 anni, e la figlia Loreena, 14 anni, sono stati trovati con ferite da arma da fuoco. La polizia ha arrestato oggi tre cittadini tedeschi, Volker Grannass, 58 anni, Yves Asriel Spartacus Steinmetz, 60 anni, e Stephen Jorg Messing Darchinger, 51 anni, in quanto sospettati di essere gli autori del duplice omicidio.
Archeologo liutaio e figlia uccisi nella loro casa in Paraguay per furto di violini Stradivari
Un duplice, efferato delitto, per cui gli inquirenti non escludono che prima dei colpi d’arma da fuoco, il liutaio sia stato torturato. L’abitazione, che è la scena del crimine, infatti, si è presentata agli investigatori completamente a soqquadro. Non solo: secondo quanto riferisce la polizia, von Bredow è stato trovato morto disteso su un tavolo, con una ferita di arma da fuoco alla testa. Dunque, secondo gli inquirenti ci sono le prove che sia stato torturato. Il procuratore generale, Lorena Ledesma, citata dalla Bbc, ha detto che gli assassini hanno cercato in tutta l’abitazione le certificazioni che comprovassero l’autenticità dei violini Stradivari. In modo tale da poterli poi rivenderli.
Un massacro e un’esecuzione legati al furto di violini Stradivari: fermati 3 tedeschi
Antonio Stradivari, come noto, è considerato il più illustre costruttore di strumenti ad arco. Nel corso della sua vita ha realizzato oltre 1.000 strumenti tra violini, viole e violoncelli prima della sua morte, avvenuta nel 1737. Si ritiene che circa 650 strumenti siano sopravvissuti. Uno dei suoi violini è stato venduto per la cifra record di 9,8 milioni di sterline (13,1 milioni di dollari) nel 2011. Von Bredow era noto in Europa come esperto restauratore di strumenti musicali, oltre che come archeologo. Scopritore, tra l’altro, dello scheletro di un mammut in un ruscello dell’alta Baviera, riportato alla luce e battezzato Oskar. E ora, una banda assetata di sangue e di denaro, ha brutalmente messo fine alla sua vita. E a quella della sua giovanissima figlia.