Meloni: «Noi siamo alternativi alla sinistra, non alla Lega. Io lavoro per la compattezza» (video)

23 Nov 2021 16:42 - di Viola Longo

Il faro resta sempre «la compattezza del centrodestra», tanto alle prossime amministrative, quanto per la partita del Quirinale. Giorgia Meloni è tornata a dirlo a Valdobbiadene, nel corso di un incontro con le “eccellenze locali”. «Stiamo lavorando molto per dimostrare questa compattezza», ha sottolineato la leader di FdI, tornando a chiarire che l’obiettivo del partito è «offrire un’alternativa non alla Lega, ma alla sinistra» e ricordando che «questa competizione eterna che si alimenta forzatamente è funzionale ai nostri avversari, non a noi…».

Centrodestra compatto anche se ha «sfumature diverse»

Meloni non nasconde che «ci sono molte sfumature diverse: la Lega nasceva come partito più legato al territorio; noi siamo il partito della destra tradizionale, anche se stiamo cercando di allargare il perimetro di FdI a tutte le culture proprie del centrodestra, perché alla fine il nostro grande obiettivo è la difesa dell’interesse nazionale italiano». Ma questo non inficia e anzi, come più volte è stato ribadito, arricchisce la coalizione.

Al lavoro per le amministrative: i casi Padova e Verona

Meloni, quindi, ha chiarito che «il tavolo del centrodestra sulle amministrative è già al lavoro, perché non vogliamo arrivare troppo tardi come accaduto nelle ultime amministrative». «Confido nella compattezza della coalizione», ha ribadito, spiegando che «per Padova bisogna ricostruire un’alternativa all’attuale sindaco (Sergio Giordani del centrosinistra, ndr) e ci stiamo lavorando». Per quanto riguarda Verona, invece, «c’è un sindaco uscente, Federico Sboarina che di recente ha aderito a FdI e ha fatto un ottimo lavoro dal nostro punto di vista. Secondo noi merita la ricandidatura».

Meloni: «Sono molto fiera della nostra classe dirigente»

Meloni quindi è tornata a dirsi «fiera della nostra classe dirigente sul territorio, molto giovane e capace». «Siamo abituati – ha ricordato – a conoscere i territori e a fidarci di chi fa politica sul territorio. Sono molto fiera di questa classe dirigente e delle percentuali che abbiamo fatto anche in queste amministrative. Credo si possa ancora migliorare. Lavoriamo per migliorare ancora. Il racconto, la narrazione, che si fa di una classe dirigente di FdI che mancherebbe è in realtà un racconto strumentale. Lo abbiamo dimostrato. Credo – ha sottolineato – di poter vantare oggi una delle migliori classi dirigenti che esistono sul territorio».

«Manifestare è un diritto previsto dalla Costituzione»

Ma l’incontro è stato anche l’occasione per tornare sul tema del Covid e sulle compressioni della libertà, spesso a senso unico, compiute in nome della prevenzione. «Manifestare è un diritto previsto dalla nostra Costituzione», ha ricordato Meloni avvertendo che «dobbiamo fare attenzione, anche perché l’impressione che in Italia non si possa manifestare se non si è d’accordo con il governo, ma si possa per tutto il resto è qualcosa che lascia qualche interrogativo… Se scendono in piazza contro il Green pass, sono dei pericolosi untori; se, invece, scendono in piazza per manifestare contro la mancata approvazione del ddl Zan, sono dei responsabili democratici».

Meloni: «Noi favorevoli alle regole, ma valgano per tutti»

«Noi siamo favorevoli alle norme che mettono delle regole, purché valgano per tutti. Non può passare in uno Stato democratico passare il principio che si può manifestare solo se si è a favore del governo…», ha chiarito la leader di FdI, ricordando il suo approccio critico al Green pass. «Credo – ha proseguito – che la cosa più efficace che si possa fare oggi per convincere le persone che non lo hanno fatto a vaccinarsi è che lo Stato metta nero su bianco che, in caso di reazioni avverse, intende indennizzare». «Questa è la cosa che preoccupa più di tutto in assoluto. Se non sei tu a dare il segnale che sei convinto, purtroppo le cose vanno poi come stanno andando… Mi chiedo se abbia un senso continuare solo sulla stessa strada. La campagna vaccinale – ha concluso Meloni – è importante, ma da sola non risolve il problema».

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