L’illusione del Pil e della transizione verde: cinque motivi per non essere ottimisti

6 Nov 2021 14:50 - di Antonio Saccà

Che i nodi vengano al pettine è sentenza conosciuta, che il pettine sciolga i nodi non è sentenza riconosciuta. Quali nodi? Sono tutti rilevanti, rilevantissimi, li enumero senza gerarchia di importanza. Si vanta che il Prodotto Interno Lordo(PIL) cresce del 6% e ne fanno merito i governanti e la popolazione se ne compiace, ottimamente. Ma si tace o assai meno si dice dell’inflazione, che aumenta e brucia il PIL. Perchè brucia Pil?Perchè come rilevava, senza avvedersi dell’anomalia, il Presidente degli Stati Uniti, se lo sviluppo suscita inflazione che vantaggio ne traiamo? L’inflazione rovina i percettori di reddito fisso, avvilisce i risparmi, ed accresce il costo di produzione… Un “nodo” da sciogliere, promuovere sviluppo senza inflazione.

Disoccupazione

Andiamo avanti: nel vantare l’accrescimento della produzione (PIL) si tace sull’aumento della disoccupazione, un evento gravissimo; se il PIL cresce ma non cresce l’occupazione è indice di una anomalia gravissima, ripeto,di sistema.  Qualche segno positivo per l’occupazione a tempo determinato. Il Fondo Monetario Internazionale rileva l’ottimo accescimento del PIL in Italia ma addirittura che la disoccupazione nel 2022 supererà 11%, aumentando rispetto al 2021. Cogliere la divergenza tra PIL in corsa e disoccupazione in salita è necessario, ne dirò proseguendo. Continuando, si progettano la Transizione Verde, la Green Economy, le energie rinnovabili pur sapendo ormai che non basteranno, che la Transizione è costosissima, e si tenta di fare posto alla energia atomica. Mentre si proclamano l’economia verde, le energie pulite, si prospetta il ritorno all’energia atomica!

La rivoluzione verde

Continuando: la rivoluzione verde, la sostituzione alla  società carnivora con la società vegana, vegetale non è un ritorno alla natura naturale ma al transgenico, cosa aberrate, la carne sintetica, ad esempio, che l’ Unione Europea ha consentito venga venduta, quindi non vegetarismo ma transgenico! Sono fenomeni da distinguere nettamente. L’alimentazione vegerariana ha un dignità antica, l’alimentazione transgenica non ha niente a che spartire con il salutismo vegetariano, anche in tal caso siamo ad un nodo, una contraddizione. Ovviamente si potrebbe continuare.

Vaccinazioni

Infatti: se le vaccinazioni non eliminano i contagi che altro possono arrecare le ulteriori vaccinazioni:continueranno a non eliminare i contagi? Non sarebbe necessario orientarsi “anche” alla prevenzione ed alle cure, molto trascurate? Ed ancora, se i mezzi di produzione, come accennavo, tendono a sostituire le macchine ai lavoratori , non occorre una rielaborazione dei sistemi produttivi:orari, salari in relazione alla diversa produttività? Ed infine, ma non si finirebbe, che senso ha commerciare con la Cina in modo così ampio e dipendente se si ritiene la Cina un pericolo per l’Occidente?

Demografia

Ed ancora infine, se abbiamo carenza demografica  esiste una soluzione o ci affidiamo all’immigrazione?Bisogna riconoscere che vi è una maggiore consapevolezza , che si discute ai massimi vertici. Ma che vi sia via d’uscita non pare. D’altro canto  sarebbe troppo chiedere. Sono antitesi aggrovigliate. Riconoscerle è un passo, una premessa. Speriamo sia una promessa.

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